AUTRICE
GIUSEPPINA CATTANEO
http://giusicopioni.altervista.org/
POSIZIONE S.I.A.E.
N° 193077
Codice opera Siae
888106A
TITOLO
LE SORELLE TRAPUNTA
COMMEDIA IN TRE ATTI
Personaggi
CARMELA TRAPUNTA
MARIOLINA TRAPUNTA gemella di Carmela
CAMILLO amico di Luigi
LUIGI amico di Camillo
GIACINTA sindaco di Braciolla
LODOVICA vice sindaco di Braciolla
MARGHERITA vicina di casa
TRAMA
Due
sorelle, singole e gemelle, ma non troppo, sono coinvolte in una “gemellaggio”
un po’ singolare e si trovano ad ospitare due uomini. La convivenza porterà
buoni frutti.
ATTO PRIMO
Nella
sala delle sorelle Trapunta: Mariolina e Carmela. In una credenza sono disposte
coppe e medaglie. Sopra un altro ripiano si trovano foto nelle quali sono ritratte
le due sorelle. Nella stanza si vedono altri mobili con libri e un attaccapanni
con due borse identiche. Le sorelle sono sempre vestite nello stesso modo.
I SCENA
Carmela
CARMELA.
(Mentre sta spolverando le fotografie) ditemi voi come si può andare in vacanza alle Sei
Ascelle e portare a casa come ricordino, un “portacenere”! Se fumasse almeno! Quando
è andata a Parma de Matriorca invece ha portato a casa un bicchiere di birra! Se
la bevesse almeno! (Cambia loro di posto.
Poi guarda le coppe e le medaglie di Mariolina) e poi, come si potrà tenere
in sala tutte queste coppe e tutte queste medaglie? Mia sorella Mariolina le ha
vinte quando era giovane. Ora è più vecchia di me anche se siamo gemelle. Le ha
vinte facendo le gare del lancio (mima)
del discolo. Sono tutte belle pulite e splendenti ma non per questo io sono meno
stanca di vederle.
II SCENA
Carmela e Margherita
MARGHERITA. (Entrando da destra) di cosa sei stanca?
CARMELA. (Spaventata) ah, sei tu Margherita! Credevo fosse Mariolina. Posso
sapere perché quando vieni a trovarci, non suoni mai il campanello?
MARGHERITA. Carmela, lo faccio per te! Tu
sai quanto costa la corrente di questi tempi?
CARMELA. Tu non preoccuparti della mia corrente! (Al pubblico) preoccupati invece di comprarti da mangiare.
MARGHERITA. Ti ho sentito sai Carmela? A
casa mia non manca nulla!
CARMELA. Davvero? E perchè sei qui oggi,
allora?!
MARGHERITA. (Non sa come dirlo) ecco … dato che ho prestato lo zucchero a Florinda
e che a quest’ora i negozi sono ancora chiusi, io … ti chiedevo se potevi
prestarmene un po’. Solo per un caffè s’intende! (Sbircia nelle borse appese).
CARMELA. (Al pubblico) tutte le volte è così. Se se lo portasse a casa
qualche volta! Lo dimentica sempre qui, e lo fa apposta, così può avere una buona
scusa per ritornare a curiosare. (Fa per
uscire ma viene fermata).
MARGHERITA. Hai qualche novità?!
CARMELA. Margherità, sei venuta per lo
zucchero o per sapere se ci sono novità?
MARGHERITA. Per lo zucchero ovviamente …
e magari a sentire … se dall’ultima volta ci sono delle novità.
CARMELA. Novità … noi? Per me e mia
sorella a quest’età, ci vuole solo lo Spirito Santo Margherita. (Esce a prendere lo zucchero, rientra subito
e se lo passeranno ogni qual volta che parleranno).
MARGHERITA. E così anche tu e tua
sorella, oramai pensate di non sposarvi più … Come me d’altronde. Sai che mi è
venuta un’idea brillante in questi giorni!? Che ne dici se creassimo un’associazione
di sole donne singole qui a Costina?
CARMELA. (Al pubblico) così invece di passare da noi tre volte al giorno, ci
passa il doppio. (Fingendo perché non
proprio interessata) potrebbe essere un’idea. Chiaramente andrebbe
approfondita bene.
MARGHERITA. Ovviamente! Forse dovrei
informarmi da Dino Melucchi che sa sempre tutto.
CARMELA. Ecco, brava, chiedi a Dino
Melucchi.
MARGHERITA. Vado immediatamente! Grazie
dell’idea. (Esce a destra).
CARMELA. Grazie a me? Ma se ha fatto
tutto lei!? (Al pubblico) che vi
avevo detto. Non si è portata via lo zucchero! (Lo porta fuori al fondo) ogni scusa è buona, per venir qui a curiosare.
E poi ha una paura esagerata che io e mia sorella troviamo marito mentre lei no.
E così ora ci vuole anche coinvolgere in questa sua associazione. Che stavo
dicendo prima che arrivasse Margherita? Ah già! Parlavo delle coppe di mia
sorella che butterei chissà dove! (Ne
prende in mano una e sta per lanciarla).
III SCENA
Carmela e Mariolina
MARIOLINA. (Entrando dal fondo) stai parlando delle mie coppe?
CARMELA. (Finge di pulirle) stavo solo dicendo che ce n’era una fuoriposto.
MARIOLINA. (Preoccupata) come è possibile? Tutte le volte che le pulisco, solo
cinque volte al giorno, le sistemo sempre nello stesso modo: lascio la polvere
sotto ciascuna così riconosco il punto esatto in cui metterle.
CARMELA. Cosa? Vuoi dire che non rimuovi mai la polvere sotto
le coppe?
MARIOLINA. Quante storie per pochi
granelli di polvere! Parliamo di te allora, che quando spolveri le foto dove ci
siamo entrambe, pulisci solo dove ci sei tu e mai dove ci sono io?!
CARMELA. (Sa che è vero, ma non vuole ammetterlo) ti stai sbagliando
Mariolina! Che colpa ne ho io se dalla tua parte si deposita il doppio della
polvere e a volte anche il triplo? (Al
pubblico) meglio che me ne vada altrimenti mi farà impazzire. Scusa
Mariolina, ora devo andare a fare … un’ambasciata dalle suore dell’asilo! Ciao.
(Esce a destra).
MARIOLINA. Si si, va va … (Al pubblico) dov’è che doveva andare? All’ambasciata?
A che fare?! Ho una sorella talmente svanita che è capace di andare a cercare l’asilo,
si, ma “l’asilo politico”, non quello delle suore! (Guarda le foto sull’altro mobile) guardate se racconto bugie! La
sua figura è perfettamente nitida, mentre la mia… guardate, guardate la mia! (La mostra al pubblico) è tutta nebbiosa.
E le altre foto sono uguali a questa. (Sente
che Carmela sta arrivando) è già qui? Che ambasciata fulminante!
CARMELA. (Entra) ho sentito suonare le campane. Prendo la moneta per la
questua e poi esco.
MARIOLINA. Sì sì, vai pure in chiesa
senza me.
CARMELA. (Arrabbiata) tranquilla che a messa con te non ci verrò mai più
Mariolina. Mai, e mai più!
MARIOLINA. Ti ricordo che “io” sono ancora
arrabbiata con te per il posto a sedere nel banco in chiesa!
CARMELA. Ancora con quella storia?! Vuoi
smattere per favore!?
MARIOLINA. Smetto solo quando ne avrò
voglia! Non ti vergogni nemmeno un po’ per ciò che mi hai fatto?
CARMELA. Vergognarmene? Per niente! Possiedi
tu forse tutti i posti a sedere in chiesa?
MARIOLINA. No, tutti no, ma quello che
tu mi hai rubato, si!
CARMELA. Mariolina, che colpa ne ho io,
se per caso, e involontariamente, arrivo a messa prima di te, e sempre per caso,
ma davvero solo per caso, mi siedo proprio nel posto dove tu avresti voluto
sederti!?
MARIOLINA. Involontariamente? Tutti sanno
che il posto lì davanti è il più comodo della Chiesa e che da lì si vede alla
perfezione il nostro parroco, che è così bello!
CARMELA. Bello? Eccome se lo è. E lì
davanti al primo banco, si vede proprio in tutto il suo splendore!
MARIOLINA. Ah si? E per fortuna ti eri
seduta involontariamente!
CARMELA. Mariolina, ora smetti! Abbiamo
deciso insieme che andiamo a messe alterne. Il problema è stato risolto. Corro,
altrimenti mi rubano il posto! (Esce a
destra).
MARIOLINA. (Al pubblico) capite, lei deve sempre avere l’ultima parola con me!
Forse è meglio che vada a riordinare la mia stanza. Il mio “di letto” e basta! Può
capitare “involontariamente” di dimenticarsi di riordinare quello della sorella!
O sbaglio? (Esce di scena a sinistra)
IV SCENA
Giacinta e Lodovica
Scena vuota per qualche istante. Entrano
il sindaco e la vicesindaco da destra.
GIACINTA. È permesso? C’è qualcuno?
LODOVICA. Carmela, Mariolina, dove siete!
(Verso Giacinta) Dove saranno!?
GIACINTA. (Guarda l’orologio) una delle due sarà andata in chiesa. L’altra
non lo so.
LODOVICA. È vero ciò che si dice di loro?
Ciòè che sono… come si dice… un po’ strambe?
GIACINTA. Strambe? Eccome se lo sono! Mariolina,
io non la tollero più. Sai cosa mi dice tutte le volte che mi incontra?
LODOVICA. Che ti dice?
GIACINTA. Da non credere! Come tu sai è
in scadenza il loculo dove mia madre riposa al cimitero …
LODOVICA. Si …
GIACINTA. Mariolina insiste nel dirmi che
non devo rinnovarlo perché … lo vuole per lei!
LODOVICA. Per lei? E a cosa le serve?! E
poi, perché vuole proprio quello di tua madre quando ce ne sono ancora tanti
liberi!
GIACINTA. Infatti ci sono ben 33 loculi
liberi! Ma lei “no”. Lei vuole quello di mia madre perché dice che lì, batte il
sole tutto il giorno e così quando lei passerà a miglior vita, in estate potrà
abbronzarsi.
LODOVICA. Da morta … lei si abbronza!?
GIACINTA. Mariolina da morta, in estate,
vuole prendere il sole nel loculo dove ora riposa mia madre.
LODOVICA. E … d’inverno?
GIACINTA. Per l’inverno invece vuole il
loculo di mio padre.
LODOVICA. Non è possibile!
GIACINTA. Dice che il loculo dove ora riposa
mio padre, dato che si trova all’ultimo piano, prende poca aria corrente, e
così d’inverno, quando lei sarà passata sempre a miglior vita, non s’sentirebbe
freddo.
LODOVICA. (Sgranando gli occhi) vorresti dire, che, quando Mariolina sarà
morta si dovrà spostare la bara sei mesi in un loculo e sei mesi in un altro? Perdonami
Giacinta, ma ad una persona che dice di questi spropositi, non credo proprio
sia il caso di dare fiducia per il nostro progetto … (viene interrotta da Giacinta)).
GIACINTA. Dobbiamo invece, nessuno in
paese li vuole… (sente che Mariolina sta
arrivando) fingiamo di essere appena arrivati… (tornano alla porta a destra).
V SCENA
Giacinta, Lodovica e Mariolina
GIACINTA. (Fingendo di essere appena arrivata) è permesso? C’è qualcuno?
MARIOLINA. (Fuori a sinistra) arrivo, arrivo! Nessuno qui suona mai il
campanello. (Riverenza) buongiorno signor
sindaco. Buongiorno anche a lei signora vice sindaca. A cosa devo la vostra
visita?
LODOVICA. Siamo qui per una cosa molto
seria. Non c’è sua sorella?
MARIOLINA. Sorella? Non ho sorelle io.
LODOVICA. Ma… Carmela Trapunta non è sua
sorella?
MARIOLINA. Ah già, me l’ero scordato! A
volte vorrei fosse sorella di qualcun altro. Certo che è mia sorella, e per
giunta anche gemella, anche se nessuno se n’è mai accorto.
VI SCENA
Giacinta, Lodovica, Mariolina e Carmela
CARMELA. (Entrando da destra)
Uella! Quante attorità! (Riverenza).
MARIOLINA. Carmela, già di ritorno? (Ironica) “Lui” non c’era?
CARMELA. Non c’era messa, ma c’erano gli
esercizi spiritosi.
MARIOLINA. E … il parroco?
CARMELA. Si c’era, c’era.
MARIOLINA. (Ironica) lo hai ammirato in tutto il suo splendore?
CARMELA. Perfettamente! Oggi sembrava
persino più bello degli altri giorni.
LODOVICA. GIACINTA. (Si guardano meravigliate).
LODOVICA. Voi due andate in Chiesa solo
per vedere il parroco?
CARMELA. Certo che no! Non solo andiamo
per vedere il nostro bel parroco ma anche…
LODOVICA. (Verso Giacinta) volevo ben dire …
MARIOLINA. Ma anche perché noi seguiamo
attentamente la moda.
CARMELA. Si vedono certe sfilate in
chiesa!
GIACINTA. (Per tagliare il discorso assurdo) ascoltate Carmela e Mariolina, siamo
qui perché volevamo coinvolgervi in un progetto. Come penso sappiate, il nostro
paese Costina ha stabilito un gemellaggio con un paese dell’alta bergamasca:
Braciòlla.
MARIOLINA. Braciòlla … Costina … che
menù!
CARMELA. Dei gemelli di Braciolla?
LODOVICA. E per questo gemellaggio, o gemelli
come l’ha chiamato la signora Carmela, noi vorremmo che foste proprio voi ad
avere l’onore di ospitare i due … ragazzi di Braciòlla.
GIACINTA. Due ragazzi, piccoli o grandi,
chi arriva insomma.
MARIOLINA. (Le due sorelle si guardano timorose) due bambini? Qui da noi? Carmela,
tu cosa ne dici!?
CARMELA. Non saprei. A me piacerebbe
fare la mamma… solo per poco però.
MARIOLINA. Non sarebbe per sempre, vero?
LODOVICA. I due ragazzi rimarrebbero da
voi solo per un mese.
CARMELA. (Titubante) non saprei.
MARIOLINA. Io invece accetto. (Piano a Carmela) accetta anche tu
Carmela … e i due loculi del signor sindaco sono già miei! (Tutte guardano Carmela nell’atteso del suo consenso).
CARMELA. Va bene. E quando dovrebbero arrivare?
GIACINTA. Martedì prossimo. (Verso Lodovica piano) andiamocene prima
che cambino idea. Ora scusate, ma si è fatto tardi. (Fanno per andarsene quando si fermano) ah, dimenticavo. Sappiate
che i due sono “nulla tenenti”.
CARMELA. Ovvio che siano “nulla tenenti”,
se sono piccoli come possono aver fatto il militare!
GIACINTA. Allora siamo d’accordo vero? Un’accoglienza
degna di Costina.
MARIOLINA. Degna di Costina e di tutta
la cassa toracica. (Mentre escono) e
lei si ricordi dei miei loculi.
CARMELA. (Felice) Mariolina, hanno detto che potrebbero arrivare “due
bambini” vero?
MARIOLINA. Per la precisione ha detto “due
bambini piccoli”.
CARMELA. Mariolina, due bambini qui in
casa nostra!
MARIOLINA. Due bei gemellini! Due
gemellini ha detto, vero?
CARMELA. Certo, ha detto qualcosa di
gemello. Si si, due gemellini. Non vedo l’ora che arrivino!
MARIOLINA. Anch’io! Andiamo, andiamo a
comprare qualcosa per i nostri due tesorini.
CARMELA. Si, andiamo subito. Non vedo
l’ora che venga martedì. (Prendono le
borse, guardano dentro e si accorgono che non è la propria. Rimettono la borsa
nel lato opposto, ma si spostano anche loro e così riprendono sempre la stessa
borsa e cioè quella sbagliata. Poi, con le borse in mano, si scambiano di
posto, controllano la borsa e non è la loro, allora se la scambiano per due
giri, ma niente, quando si accorgono che bastava guardare il nome stampato su
ogni borsa. Stanno per uscire a destra quando arriva Margherita).
VII SCENA
Mariolina, Carmela e Margherita
MARGHERITA. (Da destra) posso entrare …
CARMELA. (Ritornando indietro. Al pubblico) è già quì!
MARIOLINA. Entra Margherita.
MARGHERITA. Venivo a riprendere lo
zucchero, quello che prima ho dimenticato. Mentre venivo qui, ho incontrato i
sindaci che uscivano da casa vostra.
CARMELA. (Al pubblico) li avrà visti dalla finestra di casa sua e si è
subito precipitata con la scusa dello zucchero!
MARGHERITA. Posso sapere il motivo per
cui sono venuti da voi? Non avete pagato qualche tassa, forse? Non avrete dei
debiti col comune spero?! Sapete l’associazione non permette certe cose …
MARIOLINA. Margherita ti assicuro che
noi non abbiamo debiti e non ne abbiamo mai avuti! Bada a quello che dici che
ci potremmo anche offendere, sai!?
MARGHERITA. (Non sa che dire) io … volevo dire che … cioè … non sapevo che pensare …
CARMELA. Io due debiti invece li ho!
MARGHERITA. Ah si?
MARIOLINA. (Incuriosita) e quali sono!?
CARMELA. Voi due, siete i miei debiti!
MARIOLINA. Quanto sei spiritosa.
MARGHERITA. E io che vi immaginavo già
in prigione! Posso sapere allora che cosa volevano il sindaco e la sua vice?
MARIOLINA. Ci hanno portato una bella
notizia!
MARGHERITA. (Contenta) davvero?
CARMELA. Mariolina non vorrai rubare del
tempo alla nostra vicina che avrà sicuramente fretta! Lei è qui solo per lo
zucchero che io ora le vado a riprendere. (Esce
a prenderlo dal fondo e rientra subito e lo porge a Margherita che lo appoggerà
sulla crescenza).
MARGHERITA. Carmela, io non ho tutta
questa fretta! (A Mariolina) quale
sarebbe la bella notizia!?
MARIOLINA. Verranno ad abitare da noi
due gemellini per un mese. È per il gemellaggio che Costina organizza ogni anno.
MARGHERITA. Due bambini?
CARMELA. Si, due bei bambini piccoli!
MARGHERITA. Due bambini qui da voi?
CARMELA. Sì, due bambini qui da noi.
MARIOLINA. Pensa che bello ad avere per
casa due bei biondini?!
MARGHERITA. È la prima volta che sento
che per un “gemellaggio” arrivino due bambini piccoli. Ma se vi han detto cos ì…
CARMELA. Certo, saranno due bambini
biondini e tanto belli che non se ne sono mai visti.
MARGHERITA. Ma … verranno da soli o
accompagnati dal loro papà?
CARMELA. Non credo proprio! Il sindaco
ce lo avrebbe detto sicuramente! E poi non devi avere paura Margherita, sai che
fra noi e gli uomini …
MARGHERITA. (Interrompendola) anche io sono come voi, singola convinta! (Ricordandosi) l’associazione! Devo
ancora sentire Melucchi per la nostra associazione di singole.
MARIOLINA. Scusaci Margherita ma in
questo momento noi abbiamo altro a cui pensare e perciò …
MARGHERITA. Si! Due bei bambini tutti ricciolini!
Scusate, pensate sia il caso di chiamare il pediatra?
CARMELA. Chi?
MARGHERITA. Ma si, il pediatra! Il
dottore dei bambini.
MARIOLINA. (Che non lo sapeva) Carmela, il dottore dei bambini piccoli! (Pensando) però non è sbagliata l’idea
di chiamare il piediatria per un controllo generale ai bambini! Cosa ne dici
Carmela?
CARMELA. Perché no!
MARGHERITA. Lo chiamo io, non preoccupatevi.
Anzi, vado subito ad avvisarlo… (Esce di
corsa a destra).
CARMELA. Margherita … lo zucchero!
SIPARIO
ATTO
SECONDO
I SCENA
Carmela e Mariolina
CARMELA. Sono emozionata Mariolina. E tu?
MARIOLINA. Come posso non esserlo: oggi
è martedì. E i nostri due gemellini stanno per arrivare.
CARMELA. Guarda, guarda cosa ho comprato
per loro. (Le mostra due paia di calzini
e due ciucci).
MARIOLINA. Belli … ma perché sono così
piccoli? Voglio sperare che non arrivino dei neonati!
CARMELA. E se anche fosse? Mariolina, ci
pensi, madri, per un mese!?
MARIOLINA. Ancora non ci credo. È troppo
bello! Guarda invece cosa ho preso io: due biberon e dei pannolini.
CARMELA. E per fortuna speravi che non arrivassero
dei neonati! Chissà quanti “bacetti” darò loro in questo mese! E chissà quante
ninnananna canterò per loro. Come faceva quella ninna nanna? Aspetta un attimo
che ci penso … ecco … (E qui canta) “Vecchio
scarpone, quante tempo è passato, quante illusioni fai rivivere tu” … (viene interrotta).
MARIOLINA. E sì, proprio una bella
ninnananna! “Vecchio scarpone” a due bambini. Ma fammi il piacere! Senti la mia
di ninnananna se invece non fa al caso nostro: “Fai la nanna coscina di pollo
che la mamma vi ha fatto un gonnello” …” (viene
interrotta).
CARMELA. (Sarcastica) è proprio bella la tua di ninnananna! Coscina di pollo
a due bambini che vengono quì a Costina e sono di Braciolla.
MARIOLINA. Pensandoci bene, forse non
hai tutti i torti.
II SCENA
Carmela, Mariolina e Margherita
MARGHERITA. (Con una vocina sottile) è permesso?
MARIOLINA. (Felice) Carmela, sono qui! Sono arrivati i nostri bambini! Avanti
piccolini venite dalle vostre mamme …
CARMELA. (Felice) venite avanti cucciolini nostri!
MARGHERITA. (Entrando da destra) perché mi chiamate “cucciolina” ?!
MARIOLINA. Margherita!
CARMELA. (Al pubblico) la solita guastafeste! Pensavamo fossero i bambini!
MARGHERITA. Quali bambini?
MARIOLINA. Quelli del gemellaggio.
MARGHERITA. (Fingendo) arrivano oggi? Sapete che non me ne ricordavo?! Sono passata
a trovarvi perché avevo bisogno di un po’ di sale. Purtroppo ne sono rimasta
sprovvista.
CARMELA. (Ironica) ma pensa il destino… (Al
pubblico) che bugiarda.
MARIOLINA. Quando hai detto “permesso”
con quella vocina così dolce, abbiamo pensato che fossero arrivati i bambini. A
proposito, da quando usi quella vocina?
MARGHERITA. Pensavo ci fossero già e
così non volevo spaventarli!
CARMELA. (Ironica) fortuna che ti eri dimenticata del loro arrivo.
MARGHERITA. (Imbarazzata) non guardare al pelo nell’uovo Carmela! Mariolina,
allora arriveranno da un momento all’altro?!
MARIOLINA. Si e non vedo l’ora!
MARGHERITA. Prima che mi dimentichi,
volevo mettervi al corrente che la nostra associazione si chiamerà “Associazione
delle Singole Convinte”. Cosa ve ne pare?
CARMELA. Si, non è male.
MARIOLINA. Anche a me non dispiace. Spero
tu voglia far si che trascorra almeno questo mese in cui io e mia sorella siamo
impegnate con i bambini, prima di organizzare la prima riunione.
MARGHERITA. Certamente, avevo già tutto
calcolato!
CARMELA. (Al pubblico ironica) e lei era quella che non si ricordava! Corro subito
a prenderti il sale (esce dal fondo e ci
rimane).
MARGHERITA. Non c’è fretta Carmela! (A Mariolina rendendosi conto) però,
arriveranno i bambini e io non ho nessun regalo per loro.
MARIOLINA. Non fa nulla Margherita.
MARGHERITA. No no, vado subito a prender
qualcosa prima che arrivino.
MARIOLINA. Non preoccuparti, davvero.
MARGHERITA. Perdonami Mariolina ma non è
buona educazione. Vado immediatamente a comprar un qualcosa (esce a destra).
CARMELA. (Rientrando col sale dal fondo) dove è andata di nuovo senza sale!
MARIOLINA. Si è accorta che era senza
regalini per i bambini e allora è andata a comprare qualcosa. Non arrivavi più
con quel sale! E così ora avrà di nuovo la scusa di … (viene interrotta).
CARMELA. … due scuse! I regalini … e il
sale! (Porta fuori al fondo il sale).
III SCENA
Carmela, Mariolina, Luigi e Camillo
Arrivano i due ospiti. Non sono bambini
ma due adulti. Indossano vestiti poveri e portano con sé una valigia.
LUIGI. (Da destra con una vocina) possiamo entrare?
MARIOLINA. CARMELA. Avanti …
CARMELA. Sono loro Mariolina …
MARIOLINA. Che emozione, che emozione…
CAMILLO. (Entrando) permesso … buongiorno …
MARIOLINA. (Sorpresa) e questo chi è!
LUIGI. (Entrando) buongiorno …
CARMELA. (Sorpresa) e quest’altro?
LUIGI. Voi siete (legge un biglietto) le sorelle Trapunta?
CARMELA. MARIOLINA. (Si guardano stupite e spaventate e fanno cenno con la testa si e poi no
e così per parecchie volte).
MARIOLINA. (Facendosi coraggio) gentili e poveri uomini, in questa casa non possediamo
nulla di valore come potete vedere. Noi non siamo benestanti. Perché non andate
ad elemosinare in quelle ville che si trovano in fondo alla strada? Laggiù ci sono
signori che posseggono ogni ben di Dio! Noi poverelle viviamo solo della nostra
misera pensione.
LUIGI. (Mostra il biglietto a Camillo).
CARMELA. (Sottovoce a Mariolina) brava Mariolina, sei un’attrice nata. Non
hai mai pensato di recitare in qualche compagnia?
CAMILLO. Scusate se mi permetto di nuovo, ma noi siamo
le persone che …
CARMELA. Abbiamo capito perfettamente, voi
siete dei “barboni”! (Al pubblico)
gli abiti parlano chiaro.
LUIGI. Veramente signorine noi siamo … (viene interrotto).
CARMELA. (A Mariolina piano e meravigliata) “Signorine”… a noi!
MARIOLINA. (a Carmela piano) sarà
un complimento.
LUIGI. Non siamo esattamente dei barboni
anche se per il momento siamo, nullatenenti.
MARIOLINA. Vergognatevi! Alla vostra età
non aver svolto il militare!
CARMELA. Prendete, prendete questi due
soldi e via di qua in fretta! Stiamo aspettando delle persone.
CAMILLO. Infatti, siamo noi quelli che
voi … (viene interrotto).
MARIOLINA. Siete proprio due testardi!
Via, sciò, smammare, come dobbiamo dirvelo? (Li
spingono verso la porta a destra quando entrano il sindaco e la vicesindaco).
IV SCENA
Carmela, Mariolina, Luigi, Camillo, Giacinta e Lodovica
GIACINTA. (Entra con Lodovica. A Luigi e Camillo) ah, siete già qui …
CARMELA. Li conoscete?
MARIOLINA. Carmela, questi due poveri Cristi
saranno andati a chiedere l’elemosina anche a casa loro ed è per questo che li
conoscono. Dico giusto signor sindaco?
GIACINTA. Per niente. I signori qui
presenti sono i due ragazzi del gemellaggio di Braciòlla che aspettavate! Ricordate?
(Mostra i documenti a Luigi e Camillo).
MARIOLINA.CARMELA. (Accennano ad un lieve mancamento).
CARMELA. Loro? E i due bambini che … stavamo
aspettando?
MARIOLINA. I due bei piccoli gemellini a
cui pensavamo di far indossare i nostri calzini e dar loro i nostri ciucci?!
Carmela!
CARMELA. Quelli a cui noi avremmo messo i pannolini … e… dato
da mangiare con il biberon!? Mariolina!
MARIOLINA. carmela, la tua canzone quella del “vecchio scarpone” in
questo caso, si che va a pennello!
LODOVICA. Trapunte, vi presento Luigi e Camillo
di Braciòlla. Sbaglio o mi sembra di aver capito che li avevate scambiati per
qualcun altro?!
CARMELA. (Riprendendosi, nasconde i regali) noi? Assolutamente no!
MARIOLINA. (Anche lei riprendendosi, nasconde i regali) nemmeno per sogno!
LODOVICA. Siete sicure? Perché noi abbiamo
avuto come l’impressione che … (viene
interrotta).
CARMELA. E avete impresso male! Noi,
eravamo consapevolissimevolmente che questi erano i “ragazzi” che stavamo
aspettando … però … però … (richiama
l’attenzione di Mariolina per proseguire).
MARIOLINA. Però … però … volevamo … volevamo
essere sicure che fossero quelli giusti. E se invece di Luigi e di Camillo fossero
arrivati … Antonio o Giuseppe?
CARMELA. (Guarda compiaciuta Mariolina per la risposta data) ottima risposta
sorella.
GIACINTA. Vero. Meglio essere prudenti
al giorno d’oggi.
LODOVICA. (A Luigi e a Camillo) ecco, loro, sono le vostre ospitanti. (Si stringono le mani e le due sono
riluttanti). Spero che vi possiate trovare bene!
CAMILLO. Non ho motivo per dubitarne. (Al pubblico) speriamo in bene.
LUIGI. Ci troveremo bene di sicuro! (Al pubblico) speriamo che il soggiorno
sia meglio dell’accoglienza!
GIACINTA. A questo punto non ci resta
che augurarvi buon soggiorno, Luigi e Camillo. Mi raccomando, Carmela e Mariolina,
onorate Costina! (Esce di scena a destra con
Lodovica).
I quattro rimasti soli sono impacciati.
Le due donne si guardano e non sanno che dire, come i due uomini.
CARMELA. (Inizia a percepire un cattivo odore provenire dai due uomini).
MARIOLINA. (Anche lei percepisce un cattivo odore provenire dai due uomini).
LUIGI-CAMILLO. (Imitano le due).
CARMELA. Volete forse … lavarvi le mani?
MARIOLINA. (Indica a Carmela che anche tutto il corpo sarebbe da lavare).
LUIGI. Perché no! Che dici Camillo?
CAMILLO. Sì, per me va bene!
MARIOLINA. Dato che il proverbio dice, “una
mano lava l’altra”, perché non approfittarne e fare anche una bella doccia?
LUIGI. Se non è troppo disturbo …
CARMELA. Nessun disturbo, è un piacere
per noi! Se volete iniziare a portare di sopra le vostre valigie, noi poi vi
raggiungiamo di li a poco.
CAMILLO. Allora noi cominciamo a salire.
LUIGI. E dopo voi arrivate per la doccia
…
MARIOLINA. (Alzando il tono di voce) vi accompagneremo alla doccia … e nulla
di più, sia ben chiaro!
LUIGI. (Affrettandosi) certo, certo… (escono
di scena a sinistra).
CARMELA. Mariolina, due disgraziati ci sono
capitati!
MARIOLINA. E noi che aspettavamo due
frugoletti da poter baciare! E pensare che volevo comperare anche il triciclo!
CARMELA. Due bei bambini con cui giocare
… e invece … (con paura) Mariolina io
non mi fido di quei due!
MARIOLINA. Perché io mi fido? Andiamo subito,
non vorrei ci avessero già fatto sparire qualcosa di sopra …
CARMELA.
Andiamo, andiamo … (escono di scena a
sinistra).
Rumore
di acqua che scende e voce dei due che cantano VECCHIO SCARPONE.
VI SCENA
Mariolina, Carmela e Margherita
MARIOLINA. (Rientrando da sinistra) che delusione Carmela. E io che mi
immaginavo di fare il bagnetto ai quei due bei bambini!
CARMELA. Invece abbiamo due omaccioni
nel nostro bagno.
MARGHERITA. (Voce da fuori) l’ho trovato (Ha
con sè un regalo).
MARIOLINA. CARMELA. (Si guardano preoccupate) Margherita con il regalo!
MARIOLINA. Che facciamo ora?
CARMELA. Che facciamo ora?
MARGHERITA. (Entra) ho visto il sindaco e la sindaca e mi hanno detto che sono già
quì!
MARIOLINA. (Preoccupata) il sindaco … e la sindaca? E che cosa ti hanno detto
per la precisione?
MARGHERITA. Mi hanno detto tutto.
CARMELA. (Preoccupata) tutto … proprio
tutto tutto?
MARGHERITA. Ovviamente. Lo sai che con
la sindaca sono imparentata.
MARIOLINA. (Sconsolata, pensando sappia la verità) Margherita, non dire nulla!
Chi poteva immaginare una cosa del genere.
CARMELA. Ora non sappiamo nemmeno come
dobbaimo comportarci.
MARGHERITA. Su non pensateci ora. Farete un po’ di
fatica i primi giorni ovviamente, ma poi, piano piano, gli insegnerete tutto
quello che c’è da sapere. A quell’età si impara in fretta.
CARMELA. (Piano a Mariolina) come sa lei l’età dei due uomini?
MARIOLINA. (Paino a Carmela) gliel’avrà detto la sindaca! Lo sai che sono
imparentate! Sei proprio sicura Margherita che possano imparare ancora qualcosa
alla loro età? Il carattere ormai è già formato.
MARGHERITA. Certo. Io, non ho mai avuto
modo di avere in casa dei ragazzi, però so che … (viene interrotta).
MARIOLINA. Chiamali ragazzi!
MARGHERITA. Siamo tutti ragazzi al
giorno d’oggi. Io per esempio, quando parlo di voi, vi chiamo sempre “ragazze”.
CARMELA. Quand’è che tu ci chiami
“ragazze”?
MARGHERITA. Quando ne parlo bene! Dicevo,
dato che io sono singola e non ho mai avuto in casa dei ragazzi … (viene interrotta).
MARIOLINA. Scusa un attimo Margherita. Hai
appena detto che ci chiami ragazze quando parli bene di noi. E quando ne parli
male invece?
MARGHERITA. Un’altra volta. Dicevo che
io non ho mai ospitato dei ragazzi, ma che … (viene interrotta).
CARMELA. Nemmeno noi.
MARGHERITA. E smettete di interrompermi!
Allora, io come voi non ho mai ospitato dei ragazzi, ma tutti dicono che … come?
Come nemmeno voi avete ospitato dei ragazzi?! E quelli del gemellaggio?
MARIOLINA. Quelli del gemellaggio? Quelli
del gemellaggio sono due nonni!
MARGHERITA. (Le guarda stupita e poi ride)
CARMELA-MARIOLINA. (Ridono con lei).
MARGHERITA. Che furbe! Vi avevo persino
creduto!
CARMELA. Scusa Margherita, cos’è che ti
ha detto la sindaca esattamente?
MARGHERITA. Mi ha detto che sono
arrivati due ragazzi.
CARMELA. Sicura che ti abbia detto così?
MARGHERITA. Si certo! Mi ha detto precisamente:
“i due ometti di Braciolla” sono arrivati.
MARIOLINA. Ti ha detto due ometti ed equivaleva
a due uomini!
MARGHERITA. Cosa? State ospitando due
uomini e non due ragazzi?
CARMELA. Si, proprio così.
MARGHERITA. E io che avevo comprato loro
due giochini! (Porge la borsa alle due).
MARIOLINA. Mettili pure insieme ai
nostri regali allora. (Prende la borsa e
la mette dove sono gli altri regali).
MARGHERITA. (Preoccupata) ora voi … ora voi avete due uomini in casa … e la nostra
associazione?
MARIOLINA. Non è cambiato nulla,
tranquilla.
MARGHERITA. Ne siete sicure?
CARMELA. Si Margherita. Fra un mese, se
ne andranno e noi saremo ancora singole come prima e saremo sempre in prima
fila a vedere il nostro bel parroco.
MARGHERITA. Noi tre insieme, stiamo bene
come siamo, vero?
CARMELA. Come no!
MARGHERITA. E non abbiamo bisogno di
nessun uomo, vero?
MARIOLINA. Nessun uomo, se non il
parroco, entrerà mai a farte della nostra vita. Ma … da lontano.
MARGHERITA. Molto bene. Dato che ormai
sono qui, non potrei conoscerli?
MARIOLINA. Chi? Quei due che ora stanno
facendo la doccia e che sono brutti come non so cosa?
CARMELA. Non nominarmeli nemmeno
Mariolina!
MARGHERITA. Come? La doccia? Stanno
facendo la doccia quì a casa vostra? Vi ricordo che il regolamento dell’associazione
vieta alle singole di … (viene
interrotta).
CARMELA. (Volendo cambiare discorso) Margherita vado subito a prenderti il
sale che prima hai dimenticato (esce dal
fondo e ci rimane).
MARIOLINA. Abbiamo dovuto Margherita,
era impossibile star loro vicine, avevano un odore che non ti dico!
MARGHERITA. Certo, capisco. Però se stanno
facendo la doccia da voi, mi trovo costretta a cambiare il regolamento dell’associazione
altrimenti rischiereste di rimanerne fuori. Oppure potrei aggiungere che “una” doccia si può fare.
Cosa dici?
MARIOLINA. (Stanca) “una doccia” penso vada bene. (Al pubblico) ho due banditi in casa e devo pensare
all’associazione!
MARGHERITA. (Ricordandosi) il pediatra! E se arrivasse ora!? Sono io che l’ho
avvisato dopotutto e la figura la farei io. Vado subito a fermarlo prima che
arrivi, perché, di “bambini” qui non ce ne sono. (Esce a destra).
CARMELA. (Rientrando col sale) ecco il sale. (Si ferma perché vede che non c’è) come al solito! (Lo appoggia sul tavolo).
MARIOLINA. È corsa a dire al piediatra che
non abbiamo più bisogno di lui. A quanto pare di bambini qui, non ce ne sono.
CARMELA. Ci mancava solo il pediatra! Abbiamo
altro a cui pensare che al pediatra, a Margherita e alla sua associazione. Pensiamo
invece a quei due che sono di sopra e che magari stanno complottando per
rubarci qualcosa.
MARIOLINA. Hai ragione. Forse dovrei
cominciare a nascondere le mie coppe, prima che arrivino. Chi mi dice che in un
giorno in cui noi non ci siamo me le facciano sparire? (Comincia a prenderle).
CARMELA. E io nascondo subito i miei
libri sugli elefanti, non si sa mai. Sicuramente quei due barboni non sanno
leggere, ma chi mi dice che non li vadano a vendere? (Comincia a prenderli).
MARIOLINA. Appena vedo il sindaco e la
sindaca, giuro che gliene dico quattro!
CARMELA. (Preoccupata) Mariolina! E se nel frattempo avessero già rubato
qualcosa di sopra?
MARIOLINA. Hai ragione! Che sbaglio abbiamo
fatto ad averli lasciati soli!
CARMELA. (Ascolta a destra e si sente i due che cantano Vecchio scarpone) sembra
che stiano arrivando …
MARIOLINA. Quando arrivano, prendiamo
una scusa, usciamo e andiamo a controllare di sopra se manca qualcosa.
VII SCENA
Carmela, Mariolina, Luigi e Camillo
CAMILLO. Eccoci arrivati…
LUIGI. (Entrano da sinistra ripuliti cambiati d’abito) possiamo?
CARMELA. Certo, avanti. Mariolina, falli
accomodare. (Sottovoce a Mariolina) però,
hanno cambiato aspetto. (Ripensandoci)
dai loro le due sedie rotte che abbiamo, così vedono che si trovano male e se
ne tornano a casa loro in fretta.
MARIOLINA. (Con le coppe in mano fatica a porgere le sedie) prego, sedete pure.
CAMILLO. (Sedendosi)
come mai tiene quelle belle coppe in mano? Sono tutte sue Mariolina?
MARIOLINA. (E’imbarazzata perché non sa come giustificarsi. A Carmela) cosa
gli dico ora?! (A Camillo) ah … le
coppe … sì sono le mie … il fatto è che … avevo pensato di portarle a … sistemare
perché … cominciavano ad ammuffirsi e allora … (non sa più che dire e chiede aiuto a Carmela) Carmela, offri
qualcosa da bere ai nostri ospiti.
LUIGI. Non disturbatevi, non è
necessario!
CARMELA. (Sottovoce a Mariolina) sembrano anche ben educati. (Pensa un attimo, poi) che furbi! (Sta per prendere una bottiglia di vino).
MARIOLINA. Nessun disturbo. (Sottovoce a Carmela ed avvicinandosi) non
quello! Dagli quell’altro, quello che ormai è diventato aceto. Così capiscono di
trovarsi male e se ne ritornano a casa loro alla svelta.
CARMELA. (Fatica a prendere bottiglia e bicchieri perché ha i libri in mano)
se volete servirvi.
LUIGI. Per quale motivo Carmela, porta quei
libri in mano? Deve forse dare un esame?
CARMELA. (E’imbarazzata perché non sa come giustificarsi) ah, i libri … certo
… certo è per un esame … quello … quello … quello del sangue! E quindi ora devo
proprio andare a studiare. Mi accompagni Mariolina?
MARIOLINA. Sì sì, arrivo subito.
CAMILLO. Anche lei deve studiare Mariolina?
MARIOLINA. Nient’affatto! (Ricordandosi che deve aiutare Carmela)
cioè io … devo … devo … devo reggere i libri a Carmela mentre studia.
CARMELA. (Fra se) i libri lei mi deve reggere! Andiamo Mariolina?! (Esce a sinistra).
MARIOLINA. Subitissimo. Le mie braccia
sono prontissime …
CARMELA. (Da fuori) arrivi!
MARIOLINA. Scusate… (esce di scena a sinistra).
VIII SCENA
Luigi e Camillo
LUIGI. (I due si siedono al tavolo e assagiano il vino e si accorgono che è
aspro) Camillo, ti sembrano a posto quelle due?
CAMILLO. A me sembrano alquanto svanite
come questo vino che ci hanno offerto. Però penso siano delle brave persone. E da
come ho capito sono anche singole!
LUIGI. Camillo, come possono essere
singole se sono due?!
CAMILLO. Volevo dire che non credo siano
sposate! E non sono proprio da buttar via a guardarle bene.
LUIGI. (Ironico) si, c’è in giro di peggio. (Si alza) comunque non si potrebbero interessare a due come noi, senza
casa e senza lavoro. Tutti si sono sempre approfittati di noi e della nostra
bontà.
CAMILLO. (Si alza) hai ragione Luigi e la prima cosa che ci ha rovinato è
stata nascere orfani. Il destino poi ha fatto il resto.
LUIGI. Che ci vuoi fare, non possiamo far
altro che aiutare queste due gentili signorine.
CAMILLO. (Guardandoli bene) Luigi guarda queste foto: Carmela si veda così
bene, mentre Mariolina è quasi irriconoscibile? (Mostra al pubblico).
LUIGI. Perché la mia Carmela è più “igienica”.
CAMILLO. Che cosa è?!
LUIGI. Igienica… foto igenica, la stessa
cosa insomma!
CAMILLO. E perché l’hai chiamata la “mia Carmela”?
LUIGI. Ho detto la “mia Carmela” perché mi
piace. (Lo guarda con timore che piaccia
anche a lui) solo un pò però! Pèrchè … forse piace anche a te?
CAMILLO. No no, puoi tenertela tranquillamente. A me piace
un altro tipo di donna. Io preferisco … Mariolina.
LUIGI. (Al pubblico) per fortuna! Prima di entrare ho visto che c’era
della legna fuori casa. La porto dentro e la sistemo con l’altra così non
dovranno più uscire a prenderla.
CAMILLO. E io sistamo queste sedie.
LUIGI. (Esce a destra a prendere la legna e poi la mette nella cesta. Esce di
nuovo e Camillo gliela sposta. Così per tre volte). Spero siano contente del
nostro lavoro.
CAMILLO. Sai ora che faccio Luigi? Vado in cucina e
comincio a preparare qualcosa da mangiare per quando scendono.
LUIGI. Io poi andrò in paese a fare
qualche lavoretto, così da guadagnare qualcosa da lasciare loro.
CAMILLO. Io invece lo cercherò domani. (Camillo esce dal fondo).
LUIGI. (Sistema al meglio la legna).
IX SCENA
Luigi, Camillo, Carmela e Mariolina
CARMELA. (Entrando di corsa da sinstra, al pubblico) ci hanno rubato la
legna! Ci hanno rubato la legna! Dalla finestra non si vede nemmeno un pezzo di
legno!
MARIOLINA. (Dietro lei) lo sapevo, lo sapevo che sarebbe andata a finire così!
CARMELA. È stato un errore ascoltare il
sindaco!
MARIOLINA. Il sindaco e la sua vice!
LUIGI. State parlando della legna che
era accatastata fuori? L’ho portata in casa io. Ho pensato che averla dentro fosse
più comodo che fuori.
CARMELA. (Meravigliata perché si erano accorte della sua presenza) ah si? Nessuno
l’ha rubata?
MARIOLINA. A quanto sembra, no Carmela. (Le indica la legna).
LUIGI. Se è un problema, la riporto fuori.
CARMELA. No no, la ringraziamo invece, ci
ha evitato tanta fatica.
LUIGI. (Continua a sistemare la legna).
CARMELA. (A Mariolina sottovoce) Mariolina,
è stato gentile il “mio” Luigi…
MARIOLINA. Ho visto. (Accorgendosi di ciò che ha sentito) “il
tuo Luigi”? E da quando?
CARMELA. Da ora!
MARIOLINA. (Guardandosi intorno) Carmela, dov’è finito il “mio Camillo”!
CARMELA. Hai ragione, dov’è … (a bassa voce) cosa hai detto? Il “tuo Camillo”?!
LUIGI. Se state cercando Camillo, è
andato in cucina a preparare da mangiare.
MARIOLINA. Camillo è capace di cucinare?
LUIGI. Si, certo. Per caso, avete ancora
bisogno di me? Altrimenti io andrei … (viene
interrotto).
CARMELA. (Contenta) eccome se ho bisogno …
MARIOLINA. (Dandogli una gomitata) no Luigi, vada pure …
LUIGI. Avreste qualcosa in contrario se trovassi
qualche lavoretto in paese? Sarebbe solo per guadagnare un po’ di denaro.
Potrebbe servirvi.
CARMELA. Denaro … per chi?
LUIGI. Per voi. Per ricompensare la
vostra ospitalità.
MARIOLINA. L’ospitalità è uno dei nostri
pregi più grandi!
LUIGI. Io vado allora. (Con dolcezza) a dopo Carmelina … (esce dalla porta a destra).
CARMELA. Mi ha chiamato “Carmelina” …
MARIOLINA. Carmela, non fare l’adolescente
ora! (Teneramente) hai visto dov’è andato
il mio Camillo!? A prepararci il pranzo … che amore!
CARMELA. “Amore” “amore”! Ma se non lo
conosci nemmeno! (Pensando) chi mai
avrebbe creduto che fossero due bravi ragazzi …
MARIOLINA. Ragazzi … un po’ in là con
gli anni però! Coraggio andiamo a preparare i letti per loro. (Si avviano alla porta di sinistra) si
ma… dove li facciamo dormire!?
CARMELA. Nella camera degli ospiti, dove
altro vorresti farli dormire?
MARIOLINA. Nella camera degli ospiti … (escono dalla porta a sinistra).
SIPARIO
ATTO TERZO
I SCENA
Carmela e Mariolina
CARMELA. Non sono ancora arrivati?
MARIOLINA. Ancora no , ma saranno qui a minuti.
CARMELA. (Con tristezza) sono andati a lavorare anche l’ultimo giorno del
loro soggiorno... (Al pubblico) e perché
sono andati al lavoro?
MARIOLINA. Sono andati a lavorare perché
è martedì e non è giorno di festa.
CARMELA. Certo che è martedì, ma perché
vanno a lavorare Camillo e Luigi?
MARIOLINA. Carmela, sono andati a
lavorare per guadagnare!
CARMELA. Ho capito che sono andati a
lavorare per guadagnare! Ma per chi vanno a lavorare!?
MARIOLINA. Ma oggi ti ha dato di volta
il cervello più di degli altri giorni? Come se non lo sapessi per chi vanno a
lavorare!
CARMELA. Oh! Finalmente hai capito
quello che volevo dire.
MARIOLINA. Ricorda che io sono una molto
sveglia! Camillo lavora per il signor Bennito. Mentre Luigi lavora per il
signor Fenassi.
CARMELA. Non cambierei mai. Volevo solo
dire che lavorano per noi! Vanno a lavorare per noi! Hai capito ora? I guadagni
che ottengono li hanno sempre consegnati tutti a noi!
MARIOLINA. E non potevi spiegarti
meglio? Perché? Per cosa? Per chi lavorano … mi sembrava di essere in uno di
quei quiz che fanno in tv!
CARMELA. (Si rattrista) oggi è un brutto giorno per me e mi sento molto
triste, non avrei mai voluto che arrivasse.
MARIOLINA. (Triste) oggi scade la
permanenza di Camillo e Luigi.
CARMELA. Come potrò stare senza il mio
Luigi … dico “il mio Luigi” perché io … sono innamorata di lui. SOFFIA IL NASO.
MARIOLINA. E io come potrò stare senza
il mio Camillo … mi piace da impazzire. SOFFIA IL NASO. Carmela, ma noi
piaceremo a loro?
CARMELA. Io a Luigi piaccio sicuramente,
te a Camillo, non so.
MARIOLINA. Che vorresti dire? (Sente che stanno arrivando) stanno
arrivando.
II SCENA
Carmela, Mariolina, Luigi e Camillo
CAMILLO. (Entrando
con Luigi da destra) siamo un po’ in ritardo.
MARIOLINA. Non preoccuparti, non c’è
tutta questa fretta Camillo.
LUIGI. Non vorrei che poi il sindaco …
CARMELA. Il sindaco, il sindaco! Se non
siete pronti, aspetterà!
LUIGI. (Titubante) Carmela, prima che me ne vada, volevo dirti che … che …
CAMILLO. (Piano a Luigi) coraggio! Vai avanti nel dirle che ti piace.
LUIGI. (Piano a Camillo) non ce la faccio, mi sento troppo timido. Carmela,
volevo dirti che …
CARMELA. Che … (a Mariolina) ora me lo dice …
LUIGI. (Titubante) volevo dirti che … che mi sono trovato talmente bene,
che … che … che verrò di nuovo a trovarti! (Piano
a Camillo) non ci sono riuscito!
MARIOLINA. (A Carmela) che imbranato!
CARMELA. (Con una punta di delusione) e io ti aspetterò Luigi.
CAMILLO. (Piano a
Luigi) io invece ho il coraggio di dire a Mariolina che mi piace. (A Mariolina) Mariolina, volevo dirti
che …
MARIOLINA. Che … (A Carmela) ora me lo dice …
CAMILLO. (Titubante) che il mio cuore …
LUIGI. (Piano a Camillo) bravo, dai che almeno tu riesci.
CAMILLO. (Titubante) il mio cuore … batte … batte forte perché … perché …
perché… ho appena corso!
LUIGI. (Piano a Camillo) fortuna che tu lo avevi il coraggio!
CARMELA. (Al pubblico) due imbranati non uno!
MARIOLINA. (Con una punta di delusione) non devi avere fretta Camillo.
LUIGI. Ora dobbiamo andare a preparare le
nostre cose. Camillo …
CAMILLO. Andiamo. (Escono di scena a sinistra).
CARMELA. (Triste) se ne vanno Mariolina.
MARIOLINA. Come sarà ora la nostra vita
senza di loro! (Piange).
CARMELA. Mariolina, non fare l’isterica
ora. Perché piangi! Bisogna reagire in certe situazioni! (Si mette a piangere anche lei).
MARIOLINA. Vedo bene come stai reagendo
tu! Un mese è volato e ora volera via anche il mio Camillo! (Piange).
CARMELA. (Decisa e smettendo di piangere) il mio Luigi invece non volerà via!
MARIOLINA. (Smettendo anche lei di piangere) davvero? E come farai? E saresti
capace di non far volare via anche il mio Camillo?
CARMELA. Certo! Dobbiamo trovare una
buona scusa e fare in modo che non possano andarsene! (Pensando) per esempio … per esempio … possiamo fingere che siano
malati!
MARIOLINA. (Ritorna a sorridere) brava Carmela! Possiamo fingere che … che …
che abbiano la febbre … gialla!
CARMELA. Mariolina non esagerare ora. Fingiamo
che per il momento abbiano soltanto la febbre. Se il sindaco e la sua vice, non
ci credono, allora si che penseremo di tingerli di giallo!
III SCENA
Carmela, Mariolina e Margherita
MARGHERITA. (Da fuori) è permesso?
CARMELA. Come al solito, Margherita! Ci
fosse una volta che suoni quel benedetto campanello!
MARGHERITA. (Entra da destra) disgraziatamente sono rimasta senza farina bianca
e così mi chiedevo se ne avevate da prestarmi.
MARIOLINA. (Al pubblico) tutto come da copione!
MARGHERITA. I vostri ospiti si stanno
preparando per la partenza?
CARMELA. (Triste) sì, sono saliti a preparare le loro valigie.
MARGHERITA. (Contenta) benissimo! Immagino che sia stato faticoso per voi aver
in casa due uomini da accudire!
MARIOLINA. Faticoso?
MARGHERITA. Si faticoso, se siete
singole convinte come me, non vedrete l’ora che se ne vadano, immagino!
CARMELA. (Piano a Mariolina) l’associazione Mariolina! Come facciamo ora a
dirle che non ci interessa più essere singole?
MARIOLINA. (Piano a Carmela) non possiamo Carmela, altrimenti a questa le
viene un infarto. (Mentendo) certo
che siamo contente che partano.
CARMELA. (Mentendo) non vediamo l’ora.
MARGHERITA. Per fortuna! Temevo proprio
che vi foste convertite.
MARIOLINA. (Sempre mentendo) noi convertite?
CARMELA. (Sempre mentendo) convertite agli uomini? Giammai! (A Mariolina piano) vai a prenderle la
farina altrimenti questa non se ne va più! (Mariolina
esce dal fondo e vi rimane).
MARGHERITA. Vi ricordo che il
regolamento dell’associazione ormai è quasi pronto. Ci troveremo qui da voi per
leggerlo insieme alle altre ragazze.
CARMELA. Perché proprio a casa nostra?
MARGHERITA. Perché voi siete due e poi
anche perché … (guardando verso la porta
dove Mariolina è uscita e parlando a bassa voce) perché volevo dare la
vicepresidenza dell’associazione a te Carmela. Non far parola a tua sorella per
il momento, non vorrei si offendesse.
CARMELA. (Al pubblico) cosa volete che mi importi dell’associazione e della
vicepresidenza …
MARIOLINA. (Da fuori, solo voce) Carmela, dove hai messo la farina?
MARGHERITA. Se tu mi accompagnassi un
attimo a casa io ti spiegherei le modifiche che ho fatto. Così Mariolina non ci
sente.
CARMELA. (Accompagnandola verso la porta) certo, così non sente e non si può offendere. (Al pubblico) mi vien da piangere. Portatela a casa vostra (escono a destra).
MARIOLINA. (Rientrando dal fondo con la farina) ma dove sono finite? E come al
solito Margherita, se n’è andata di nuovo senza farina. Saranno uscite. (Appoggia la farina sul tavolo) vado a
vedere! (Esce a destra).
IV SCENA
Luigi e Camillo
LUIGI. (Rientra da sinistra con Camillo. Hanno le valigie) ecco, siamo
pronti …
CAMILLO. Non ci sono … dove saranno
andate?!
LUIGI. Non hanno il coraggio di
salutarci perché non vogliono che ce ne andiamo.
CAMILLO. Luigi, nemmeno io voglio
andarmene da qua. Mi sono trovato troppo bene, e poi … e poi … sono troppo innamorato di Mariolina.
LUIGI. Perchè secondo te io voglio partire?
Come riuscirò a vivere senza Carmela!?
CAMILLO. Qui, ho trovato tutto ciò che
non ho mai trovato da nessun’altra parte: ospitalità, affetto, tanta umanità e fiducia.
LUIGI. Fiducia … ricordi il giorno del
nostro arrivo che pensavano avessimo rubato la loro legna?!
CAMILLO. Lo ricordo molto bene, come ricordo
che dicevamo che non sembravano sane di mente. La tua Carmela poi andava in
chiesa solo per vedere il parroco.
LUIGI. E la tua Mariolina faceva lo
stesso!
CAMILLO. Sei sicuro? Mariolina ha sempre
detto che era Carmela che …
LUIGI. (Triste) Camillo, ora abbiamo altro a cui pensare.
CAMILLO. (Si
rattrista) hai ragione Luigi…
LUIGI. Andiamo a cucinare per l’ultima
volta per le nostre ragazze … (escono dal
fondo).
CAMILLO. Prendo la farina, ci potrebbe
servire.
V SCENA
Mariolina e Carmela
MARIOLINA. (Rientrando da destra con Carmela) dov’eri finita! Non ti trovavo
più! Continuavi a spostarti da un posto all’altro con Margherita. Come mai?
CARMELA. Perché Margherita me lo
comandava. Mariolina, abbiamo sbagliato a non dirle subito che a noi non
interessava la sua associazione.
MARIOLINA. E “giocare a nascondino” cosa
ha a che fare con l’associazione?
CARMELA. Margherita, non voleva che tu
sentissi ciò che mi voleva dire. Sai che cosa mi ha detto? (Pensando) ah già che non posso dirtelo!
MARIOLINA. Margherita ti ha detto di non
dirmi nulla e tu invece vuoi dirmelo? Poi però mi dici che non puoi più dirmelo!
Carmela, se tu ora non mi dici ciò che Margherita ti ha detto di non dirmi, io
a te non dirò mai più nulla.
CARMELA. Ti dico ciò che mi ha detto e così
finiamo questa tiritera. Preparati: vuole nominarmi Vice Presidente
dell’associazione. Quell’associazione che a me non interessa, ora meno che meno
dato che ho incontrato l’uomo della mia vita.
MARIOLINA. Neanche a me interessa perché
anch’io ho il mio Camillo. (Con
interesse) se tu fossi stata la Vice Presidente, io cosa sarei stata?
CARMELA. Come ti ho appena detto,
l’associazione non mi è mai interessata! Comunque se io avessi fatto la Vice
Presidente, tu saresti stata come minimo il mio … polso destro.
MARIOLINA. E perché non … la tua
caviglia destra!? Non raccontarmi storie! Dai, andiamo a chiamare i nostri
uomini così gli parliamo della febbre che devono farsi venire (esce a sinistra).
CARMELA. La fai venir tu la febbre a me
… (esce anche lei a sinistra).
VI SCENA
Luigi e Camillo
LUIGI. (Uscendo dal fondo e non vedendo nessuno) eppure ero sicuro di aver
sentito le loro voci.
CAMILLO. (Seguendo Luigi) anche a me sembrava di averle sentite. Saranno salite.
(Stanno per rientrantrare quando le due
donne arrivano).
VII SCENA
Luigi, Camillo, Mariolina e Carmela
MARIOLINA. (Da sinistra di corsa. Al pubblico) se ne sono andati! Carmela, se
ne sono andati senza salutarci!
CARMELA. Con tutto quello che abbiamo
fatto per loro, come hanno potuto andersene senza nemmeno un saluto! (Li vede) ah, ma siete qui!?
MARIOLINA. Allora non ve ne siete andati
senza salutarci? (Felice) Carmela, sono
ancora qui!
CARMELA. Li vedo!
LUIGI. Eravamo andati a cucinare per
voi.
MARIOLINA. (Tristemente) Carmela … l’ultima cena …
CAMILLO. Non avremmo mai potuto andarcene senza salutarvi.
LUIGI. (A Camillo) io glielo dico. Carmela, o Carmelina come potrò vivere
senza die te, la mia vita non conterà più nulla lontano da qui.
CAMILLO. (Trovando il coraggio) Mariolina, io non me ne voglio andare senza
il mio cuore.
MARIOLINA. (Guardando Carmela) il suo cuore? Stamattina ho fatto le pulizie ma
di cuori non ne ho trovati in giro!
CARMELA. Mariolina, sei sempre la
solita. Il suo cuore sei tu!
CAMILLO. (Dolcemente)
si Mariolina mia, il mio cuore sei tu. (Deciso)
io di qua, non me ne vado!
LUIGI. Anch’io non mi muovo di qua!
CARMELA. E noi abbiamo la soluzione! Vero
Mariolina?
MARIOLINA. Certo. Ora che vi abbiamo
trovato non vi lasciamo andare tanto in fretta.
CARMELA. Aspettate qui. Vieni con me
Mariolina. (Escono a sinistra).
LUIGI. (I due si guardano) dove saranno andate?
CAMILLO. Chissà cosa avranno in mente.
CARMELA. (Rientrano da sinistra con due brande) ora voi due vi allungherete
su queste due brande e fingerete di essere malati. Malati gravi e con la febbre.
MARIOLINA. Così quando arriveranno i due
primi cittadini e vedranno le vostre condizioni, non vi potranno più portare via! Giusto Carmela?
CARMELA. Giustissimo Mariolina.
CAMILLO. È proprio una gran bella
soluzione. Luigi, tu che ne dici?
LUIGI. (Sentendo dei rumori provenire da destra) dico che bisogna fare in
fretta perché ho l’impressione che i due siano già qua. (Si stendono velocemente e vengono coperti. Il tutto simpaticamente con
gags e con musica Ridolinesca).
VIII SCENA
Luigi, Camillo, Mariolina, Carmela, Giacinta
e Lodovica
GIACINTA. (Entra con Lodovica. Appoggia il cappello sul porta abiti) eccoci
arrivati, puntuali come un orologio. Ma … ma … cosa sta succedendo? (I due uomini si lamentano in modo
importante).
MARIOLINA. Ha visto sindaco Giacinta
come stanno male?
CARMELA. E proprio oggi!
GIACINTA. Come è successo?
MARIOLINA. È successo che hanno
cominciato a stare male e così … (gesticola
chiedendo aiuto a Carmela).
CARMELA. … molto più che star male! All’inizio
hanno avuto le convulsioni, poi dolori in tutto il corpo tanto da non riuscire più
nemmeno a stare in piedi. E ora stanno delirando con la febbre alta. (I due
esagerano).
LODOVICA. (Con paura) sono contagiosi?
CARMELA. Contagiosissimi!
MARIOLINA. (Inventando) il medico dice che non è bene avvicinarsi per almeno …
129 ore perché c’è di mezzo … l’incubatrice.
GIACINTA. L’incubatrice?
CARMELA. L’incubazione voleva dire mia
sorella. (A Mariolina) sempre la
solita!
LODOVICA. (Ritraendosi sempre con paura) andiamocene Giacinta. Io non rimango
un minuto in più in questa casa.
GIACINTA. E come facciamo ora che devono
tornare al loro paese? Ho già avvisato il sindaco di Braciolla.
MARIOLINA. Non vede quanto sono
sofferenti? (A queste parole i due
esagerano nei lamenti). Ritorneranno … quando saranno guariti!
LODOVICA. Sicuramente! Andiamocene Giacinta,
io comincio ad aver caldo. (La spinge
verso l’uscita).
GIACINTA. Beh, se sono malati … non
possono certo muoversi. Non mi resta che avvisare immediatamente il sindaco di Costina
di non aspettarci. (Mentre sta uscendo)
Trapunte, fateli guarire in fretta, torneremo la settimana prossima.
MARIOLINA. (Alzando il tono di voce per farsi sentire perché è gia uscito) meglio
l’altra ancora di settimana!
CARMELA. (Sospirando) è andata! Per una settimana possiamo stare tranquille!
Come sono contenta! (I due uomini si
alzano).
MARIOLINA. Per la prossima settimana
inventeremo qualche altra malattia: tipo … la scarlattina e il tifo!
CARMELA. Il tifo? (Ai due) voi due siete dei tifosi? (Nessuno si accorge che Giacinta è ritornata a riprendersi il
cappello).
IX SCENA
Luigi, Camillo, Mariolina, Carmela e Giacinta
GIACINTA. Scusate ma ho dimenticato … ma
… ma … come mai siete già in piedi? Non avevate detto che avevano una brutta
malattia?!
CARMELA. (Non sa che dire) non è come sembra, il fatto è che …
MARIOLINA. (Urlando) miracolo! Sindaco Giacinta è stato un miracolo! (Chiede a gesti ai due uomini di
assecondarla).
CAMILLO. È un miracolo! Sto bene! Mi
sento bene!
LUIGI. Un attimo fa stavamo male ed ora
invece … grazie Signore! Grazie di averci miracolati!
X SCENA
Luigi, Camillo, Mariolina, Carmela,
Giacinta e Lodovica
LODOVICA. (Entra a chiamare Giacnta) quanto tempo ti ci vuole a prendere un
cappello!? (Vede i due in piedi) con cosa
li avete curati per farli guarire così in fretta?
MARIOLINA. Niente, è stato un miracolo!
E i miracolati, ho sentito dire, che non si possono spostare.
CARMELA. È vero! L’ho sentito dire
anch’io!
GIACINTA. (Seria) non prendetemi in giro voi tutti! Io non ci casco!
MARIOLINA. Carmela, che ti avevo sempre detto?
Il sindaco non è un credente. Ai miracoli non ci crede!
GIACINTA. Io sono una credente convinta
e a messa ci vado. Ma io, non racconto bugie come qualcuno!
MARIOLINA. C’è qualcuno in giro che
racconta bugie?! Se c’è una cosa che non sopporto delle persone sono le bugie!
GIACINTA. Che coraggio!
MARIOLINA. Cosa c’entra il coraggio con
le bugie ora! I miracoli non sono bugie signor sindaco e qui ce… (viene interrotta).
CARMELA. Basta Mariolina, basta inventare
scuse. Signor sindaco e sindaca, noi non vogliamo che Camillo e Luigi se ne ne
vadano da quì!
CAMILLO. E io e Luigi vogliamo stare qui
per sempre.
LODOVICA. Giacinta, hai sentito cosa hanno
detto? Per sempre!
GIACINTA. Niente da fare signori miei. I
patti erano chiari: la vostra permanenza doveva durare solo un mese e un mese è
trascorso.
LODOVICA. (Verso i due uomini, meravigliata) veramente voi volete restare qui
con loro?
MARIOLINA. Perché questa domanda? C’è
qualcosa che non va in noi, forse?
LODOVICA. No no, nulla. (A Giacinta) dai che forse è la volta
buona che riusciamo a sistemare le due sorelle.
GIACINTA. Mi dispiace Lodovica ma non si
può fare! Luigi, Camillo andiamo! (Gli
uomini stanno per uscire ma le sorelle li trattengono per non farli andare. Le
sorelle li tirano da una parte, mentre Giacinta e Lodovica li tirano invece
verso l’uscita. E così per quattro volte. Giacinta è stanca della situazione.
Si ferma di colpo). Ascoltatemi bene voi due, siete proprio convinti di
voler rimanere qui con le sorelle Trapunta?
CAMILLO. Sicuro sicuro.
LUIGI. Sicurissimo!
GIACINTA. (Pensa) la soluzione non può essere che una allora: un punto del regolamento
dei nostri gemellaggi dice che si può evitare di tornare al proprio paese
d’origine solo in caso di matrimonio!
CARMELA. (Felice) cosa?
MARIOLINA. (Preoccupata) possono rimanere solo se si sposano!? Ma … ma … come possiamo
trovare qualcuno che li voglia sposare così … così sui due piedi e poi
lasciarli qui da noi!?
CARMELA. Mariolina! Apri la mente ogni tanto!
LUIGI. Quel punto del regolamento fa al
caso nostro. Carmela, saresti disposta a sposarmi?
CARMELA. (Felice) Luigi, davvero vuoi sposarmi? Hai sentito Mariolina?
MARIOLINA. (Risentita) si, non sono ancora sorda sai? (A vvicinandosi a Camilo) e tu … Camillo?
CAMILLO. Io …
MARIOLINA. Tu …
CAMILLO. Io… che dici se ti chiedessi di sposarmi
Mariolina?
MARIOLINA. (Affrettandosi) finalmente!
LODOVICA. (Alle due sorelle) ebbene? Non ho sentito risposta a questi due santi uomini?
CARMELA. (Smorfiosamente) se questo è l’unico modo per farli rimanere …
MARIOLINA. … li sposeremo! (I quattro si abbracciano)
LODOVICA. Finalmente!
GIACINTA. LODOVICA. Evviva gli sposi!
XI SCENA
Luigi, Camillo, Mariolina, Carmela, Giacinta,
Lodovica e Margherita
MARGHERITA. (Entrando) la volta scorsa ho dimenticato ancora … (vede che i quattro sono abbracciati) la
farina … che sta succedendo?!
CARMELA. (Carmela e Mariolina si allontanano immediatamente dai due uomini) nulla.
Nulla. Mariolina vai a prendere la farina a Margherita.
MARGHERITA. Sbaglio o prima ho sentito
qualcuno urlare: viva gli sposi.
CARMELA. Ma no! Che cosa hai capito!? Abbiamo
detto… via di qua … rospi! Via di qua rospi! Vero Mariolina?
MARIOLINA. Certamente … (cercando di scacciare dei rospi immaginari)
via di qua, brutti rospi! Ho detto via di qua! Se vi prendo vi mangio, brutti
rospi!
LODOVICA. Signora Margherita, siamo io e
Giacinta che abbiamo gridato “viva gli sposi”. E sa perché?
CARMELA. A Margherita non interessa
nulla signora sindaca se lei ha una relazione con qualcuno e si deve sposare.
MARIOLINA. Infatti! Venire in casa
nostra solo per farci sapere che si sposa! Che lo vada a dire da qualche altra
parte. (A Margherita) non ci sono più
le attorità di una volta.
LODOVICA. Margherita, Mariolina e Carmela
sposeranno i loro ospiti.
MARGHERITA. (Ha un attimo di mancamento) che … che … cosa?
CARMELA. Doveva proprio dirglielo così?!
MARIOLINA. Non poteva usare più … tatto?!
GIACINTA. Pur usando tutto il tatto del
mondo, ma se vi sposate, vi sposate e basta. (Margherita ha ancora un attimo di mancamento).
CARMELA. (Cercando di non ferirla) Margherita non è come sembra …
LUIGI. Come “non è come sembra”? Carmela
non mi vuoi più sposare!?
CAMILLO. Mariolina non dirmi che anche
tu non mi vuoi sposare?!
MARIOLINA. (Non sa che dire per non ferire di nuono l’amica) no, ciòè si …
CARMELA. (Non sa che dire per non ferire di nuovo l’amica) no … il fatto è
che … di sicuro vi sposeremo …
MARGHERITA. (Piangente) come avete potuto farmi uno sgarbo simile! Non avete
pensato a me e … all’associazione?!
CARMELA. Veramente Margherita a noi
l’associazione non è mai interessata.
MARIOLINA. Il fatto è che non volevamo
ferirti e allora accettavamo ciò che ci proponevi.
CARMELA. Poi però abbiamo conosciuto gli
uomini della nostra vita e così …
CAMILLO. LUIGI. (Agitando la mano) siamo noi …
MARIOLINA. … e così ora non vogliamo più
che se ne vadano via. E l’unico modo per poterli trattenere è di sposarli. Mi
dispiace Margherita.
MARGHERITA. (Qualche secondo di silenzio perché Margherita sta pensando a come
rispondere. Si alza e assume un’aria sicura) tutto qui? E sarebbero quelli
gli uomini che vorreste sposare!? Contente voi. Allora, la mia farina? Oppure
volete farmi tornare a casa ancora a mani vuote come fate sempre?
CARMELA. Mariolina, vai a prendere la
farina a Margherita. (Mariolina esce dal
fondo).
MARGHERITA. A questo punto darò la
vicepresidenza a Ernesta. Non fa che pregarmi per averla.
MARIOLINA. (Rientra con farina, zucchero e sale) ecco qui la farina, il sale e
lo zucchero. Non si sa mai che tu ne sia sprovvista.
MARGHERITA. (Prendendo tutto) grazie. Allora … auguri! (Mentre esce al pubblico) avete visto in che guaio si stanno
mettendo!? Vogliono la bici? Vedrete che pedalare faranno ora!
GIACINTA. Dove eravamo rimasti?
LODOVICA. Stavamo dicendo: evviva gli
sposi!
GIACINTA. È vero!
GIACINTA. LODOVICA. Evviva gli sposi!
SIPARIO