AUTRICE
GIUSEPPINA CATTANEO
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POSIZIONE
S.I.A.E. N° 193077
Codice opera
Siae 904795A
TITOLO
MAI UNA GIUSTA
COMMEDIA IN ATTO UNICO
Personaggi
ANATOLIA vedova
MARGHERITA amica di Anatolia
GLADIOLO marito di Margherita
SCOLASTICA amica di Anatolia e Margherita
AGATA amica di Anatolia e Margherita
BASILIO giovane
TOMMASO anziano
COSMA amica di Anatolia, Margherita e Agata
TRAMA
Il
giudizio a priori pervade l’intera storia. Attorno al ricordo ventennale di un
marito passato a miglior vita, la moglie, si lascia smuovere da amiche prodighe
di consigli e così intraprendere un cambiamento di vita. Ma compiacere le
opinioni di tutti è sempre impossibile.
La
scena si svolge nel giardino di un condominio
SCENA I
Anatolia e Margherita
MARGHERITA. Anatolia, perché insisti dicendomi
che mio marito è un buon marito?!
ANATOLIA. Margherita, insisto soltanto
perché si vede lontano un miglio.
MARGHERITA. Ecco, allora da brava vai
dall'oculista perché penso proprio che tu ne abbia bisogno. Il tuo povero
marito si, che è una brava persona.
ANATOLIA. Come? Ti ricordo, qualora te
lo fossi scordata, che mio marito Callisto è morto.
MARGHERITA. Appunto per questo è buono. Mio
marito invece è ancora vivo!
ANATOLIA. Margherita, che vai dicendo!
Magari il mio Callisto fosse ancora vivo.
MARGHERITA. Stai dicendo sul serio
Anatolia? Hai forse dimenticato di quella volta in cui mi hai chiesto di
prestarti il fucile da caccia di mio marito perché volevi sparare al tuo perché
era tornato di nuovo tardi a casa e … (Viene
interrotta).
ANATOLIA. … ubriaco. Hai ragione me ne
stavo scordando. È proprio vero che dei morti ricordiamo solo quello che hanno
fatto di bello in vita e non quanto ci hanno fatto soffrire.
MARGHERITA. Di bello? Per esempio?
ANATOLIA. (Cercando di ricordare) per esempio … per esempio … scusa
Margherita, lo vuoi sapere proprio ora quello che Callisto ha fatto di bello in
vita?
MARGHERITA. No, me lo potrai dire anche
domani. (Al pubblico) non me lo dirà
mai più perché suo marito era peggio del mio. (Guardando il suo abbigliamento) scusa Anatolia, noi siamo amiche
ormai da vecchia data e penso che possa anche permettermi di dire quello che
penso. Ecco, io vorrei poterti parlare apertamente di una cosa un po' delicata ed intima.
ANATOLIA. (Guardandosi) non dirmi che la biancheria intima nera che indosso,
si vede?
MARGHERITA. No Anatolia, non si vede.
ANATOLIA. (Preoccupata) davvero non si vede? (Sempre più preoccupata) vorresti dire che la gente potrebbe pensare che non la porto?
MARGHERITA. No Anatolia, volevo dire che
non si vede il colore della tua biancheria! Ma si vede però.
ANATOLIA. (Ancora preoccupata) si vede allora o non si vede.
MARGHERITA. Si vede quello che deve
vedersi e non si vede quello che non deve vedersi. Mi sono spiegata?
ANATOLIA. (Al pubblico) io non c’ho capito niente. (Ad Anatolia) si vede o non si vede?
MARGHERITA. Anatolia! Fidati di me, ti
prego, non disturbare il nostro pubblico altrimenti perde il segno.
ANATOLIA. Vuoi forse dirmi che si vede
il “segno” della mia biancheria intima?
MARGHERITA. (Perdendo la pazienza) non si vede un … un … tubo!
ANATOLIA. E ti credo che quello non si
vede, non lo indosso.
MARGHERITA. Senti Anatolia, io volevo
soltanto dirti che, forse, potrebbe essere giunto anche il momento di smettere
di indossare il lutto. Ormai sono già venti anni che Callisto è morto.
ANATOLIA. Davvero? Tu pensi sia il caso
che io possa indossare qualcos'altro? Sei sicura che non sia ancora un po'
presto?
MARGHERITA. Certamente Anatolia,
vent'anni penso che possano bastare. (Al
pubblico) e ne avanzano anche!
ANATOLIA. Allora pensi sia il caso che
io mi vada a cambiare d’abito? Che io possa indossare un colore che non sia il
nero?
MARGHERITA. Corri! Va pure a togliere
quel nero! Ma tu guarda se si deve portare il lutto per vent'anni di seguito.
ANATOLIA. Grazie Margherita, grazie. (Esce a destra).
SCENA II
Margherita e Scolastica
SCOLASTICA. (Entra da sinistra) ciao Margherita.
MARGHERITA. Ciao Scolastica. Da dove
arrivi?
SCOLASTICA. Torno ora da mia madre. Io
quella donna non la sopporto più.
MARGHERITA. Quale donna?
SCOLASTICA. Mia madre! È una donna dalle
mille sfaccettature.
MARGHERITA. Chi è quella donna?!
SCOLASTICA. Sempre mia madre!
MARGHERITA. Tua madre vive con una
donna?
SCOLASTICA. Margherita, quando dico mia
madre è solo mia madre, quando parlo di "quella donna", parlo sempre
di lei.
MARGHERITA. Della donna?
SCOLASTICA. No! Di mia madre! Sempre e
solo di mia madre! Se le chiedo come sta, mi risponde che non è carino che io voglia
interessarmi degli affari suoi. Se invece non le chiedo come sta, mi risponde
che a me non interessa nulla della sua salute. È una donna impossibile!
MARGHERITA. (La guarda titubante) … tua … madre!
SCOLASTICA. Si, lei.
SCENA III
Margherita, Scolastica e Anatolia
ANATOLIA. (Entra da destra tutta vestita di bianco) ciao ragazze.
SCOLASTICA. Ciao Anatolia. (La guarda) c'è qualcosa in te di
diverso oggi rispetto gli altri giorni.
MARGHERITA. (Al pubblico, meravigliata) è vestita tutta di bianco! (A Scolastica) è proprio così c'è
qualcosa di diverso in Anatolia.
ANATOLIA. Se non ci fossi stata tu
Margherita ad avermi aperto gli occhi ad un mondo nuovo!
MARGHERITA. Sei esagerata Anatolia, io ti
ho solo detto di cambiarti, ma non addirittura di … (Viene interrotta).
SCOLASTICA. È vero Anatolia, c'è
qualcosa di cambiato in te. (Controllando)
l'anello! Non hai più l'anello al dito indice ma lo hai spostato a quello
medio!
ANATOLIA. Sì, è vero.
MARGHERITA. (Al pubblico) vede la pagliuzza ma non vede la trave che ha
davanti. (A Scolastica) Scolastica,
Anatolia avrà anche spostato l'anello, ma il cambiamento forte che ha fatto è
che non porta più il lutto. Sono certa che tu te ne sia accorta.
SCOLASTICA. (Non volendo far vedere che non sia accorta) certo che me ne sono
accorta, è solo che volevo iniziare … dall'anello. (Rendendosi conto che Anatolia vestita di bianco) Anatolia, tu … tu
… (Viene interrotta).
ANATOLIA. Ti
piace il mio nuovo look?
SCOLASTICA. (Sdegnata) insomma!
ANATOLIA. Beh io ora vado a prendere i
fiori da portare al cimitero a Callisto. Ciao. (Esce a sinistra).
SCOLASTICA. (Indignata) tu l’hai vista? L’hai vista bene? L’hai vista come è
vestita? L’hai vista vestita di bianco?
MARGHERITA. Scolastica, l'ho vista. Non
è più vestita a lutto e, dopo tutto, era anche ora.
SCOLASTICA. (Arrabbiata) era anche ora? Vorrai scherzare?!
MARGHERITA. Scolastica, suo marito
Callisto è morto da ben vent’anni.
SCOLASTICA. Venti anni? E ti sembrano
tanti per togliere un lutto? Vent'anni di lutto sono troppo pochi. Margherita,
spero solo non sia stata tu ad averla consigliata di toglierselo.
MARGHERITA. Io? Io assolutamente non ho
messo becco sul vestito che lei indossa. Chiedilo pure al pubblico.
SCOLASTICA. Inoltre poi, vestirsi di
bianco! Passare dal nero al bianco è un vero e proprio affronto per quel povero
marito morto da così pochissimo tempo.
MARGHERITA. Beh, passare dal bianco al
nero forse è un po' eccessivo ma non così esageratamente come pensi tu.
SCOLASTICA. Esageratamente! È
scandaloso! E non capisco come anche tu non sia indignata come lo sono io. Se Anatolia
proprio voleva cambiare abbigliamento, poteva mettersi, non so … un blu scuro,
un marrone testa di moro scuro scuro, un grigio fumo di Londra scurissimo. Se
proprio voleva cambiare abbigliamento!
MARGHERITA. Qualche fiorellino o qualche
riga … no?
SCOLASTICA. Margherita, mi meraviglio di
te! Il lutto è lutto!
MARGHERITA. Scusa Scolastica, ma quand'è
che tua madre ha tolto il lutto?
SCOLASTICA. L’ha tolto dopo trent’anni!
E io non volevo che lo togliesse nemmeno allora!
SCENA IV
Margherita, Scolastica e Anatolia
ANATOLIA. (Entra da sinistra con un mazzo di fiori freschi) ho dimenticato a
casa la pezza per ripulire la tomba del mio Callisto.
MARGHERITA. Sono proprio belli quei
fiori da portare al cimitero.
ANATOLIA. A Callisto sono sempre
piaciuti i fiori belli. E il più bel fiore in assoluto che esisteva su questa
terra l'ha colto lui.
SCOLASTICA. (Ironica) ah sì? E dove l'ha trovato? In un campo di ortiche?
ANATOLIA. Scolastica, stai dimostrando a
tutti che tu non sai nulla di floricoltura.
SCOLASTICA. Scusami Anatolia, io non
sarò un intenditrice di floricoltura come dici tu, ma nemmeno Callisto se ne
intendeva di fiori se ha sposato te.
MARGHERITA. Posso prendere parola io che
di fiori me ne intendo dato che mi chiamo Margherita? Anatolia, sempre da
amica, secondo me, dopo venti anni, è sprecato mettere ancora fiori così
costosi. Ricorda che il bene lo si dimostra anche con poco.
ANATOLIA. Davvero tu pensi questo
Margherita?
SCOLASTICA. Beh, effettivamente anche a
me sembrano soldi sprecati per dei fiori così belli da portare al cimitero e
che poi come sappiamo durano quel che durano. (Al pubblico) fatico persino a guardarla con quel vestito bianco.
ANATOLIA. Davvero Scolastica anche tu la
pensi come Margherita?
MARGHERITA. Venti anni di fiori
bellissimi penso che possano anche bastare.
ANATOLIA. Voi mi state dicendo che se
dovessi cambiare tipo di fiori per Callisto lui non si offenderebbe?!
SCOLASTICA. Penso proprio che non si potrà
offendere. (Al pubblico) e anche se
si dovesse offendere, chi lo potrà sentire lamentarsi?
ANATOLIA. Mi avete convinto, andrò a
cambiarli. (Esce a sinistra).
SCENA V
Margherita, Scolastica e Gladiolo
GLADIOLO. (Entra da sinistra).
SCOLASTICA. Margherita, ecco che arriva
un altro fiore, il tuo.
GLADIOLO. Infatti, Gladiolo di nome e di
fatto.
MARGHERITA. Sei un fiore solo di nome e
non di fatto, caro.
GLADIOLO. Grazie del'"caro"
Margherita e grazie di avermi "colto".
SCOLASTICA. (Al pubblico) qui tutti si colgono, com’è che nessuno si è
ricordato di coglier me?
MARGHERITA. Io ti avrei colto?
SCOLASTICA. (A Margherita) tu lo avresti accolto?
GLADIOLO. Certo che mi hai colto, non
ricordi che ero l'unico fiore rimasto?
SCOLASTICA. (Al pubblico) ah, ora si capisce tutto.
MARGHERITA. È vero, ora che ricordo,
tutti gli altri fiori erano già stati colti e non eri rimasto che tu.
GLADIOLO. (Al pubblico) non dategli retta, ero l’unico fiore rimasto solo per
lei. Tutte mi volevano ma io non mi sono lasciato cogliere. Sentite, mentre arrivavo ho visto Anatolia
vestita di bianco. Ma era proprio lei?
SCOLASTICA. Lo hai notato anche tu come gira?
Ci vuole un coraggio a vestirsi così solo dopo venti anni di vedovanza.
MARGHERITA. Scolastica, ti ripeto che
venti anni non sono poi così pochi.
GLADIOLO. Sono già trascorsi venti anni
da quando è morto Callisto? Se le cose stanno così, penso che Anatolia abbia
portato il lutto anche a sufficienza.
SCOLASTICA. Secondo me venti anni sono
ancora pochi, ma ammettiamo che sia anche così come dite voi, ma passare dal
nero al bianco mi sembra proprio un'esagerazione.
GLADIOLO. Io non ci vedo nulla di male.
SCOLASTICA. Ah sì? Cosa penseresti se tua
moglie facesse lo stesso con te, dopo vent'anni dalla tua morte?
GLADIOLO. Non penserai nulla perché Margherita
non rimarrà mai vedova. Io non morirò mai.
MARGHERITA. Cosa? Non vorrai darmi
questo dispiacere!
ANATOLIA. (Entra in scena da sinistra con un mazzo di fiori finti) possono
andar bene questi ragazze?
GLADIOLO. (Si guarda in giro) e dove sarebbero queste … ragazze?
MARGHERITA. Siamo noi! (Al pubblico) di una cosa sono certa se
lui non morirà da solo, lo farò morire io.
ANATOLIA. Allora che mi dite di questi
fiori?
MARGHERITA. (Incerta) di plastica? Ma … non saprei …
SCOLASTICA. (Incerta) di plastica? Ecco … io direi che …
GLADIOLO. (Entusiasta) come non saprei Margherita? Anatolia, sono dei fiori
meravigliosi! Non ho mai visto fiori più belli. (Guardando Margherita) ovviamente cara, dopo di te. (Ad Anatolia) dimmi dove li hai comprati
che li vado subito a prendere anch'io per la mia Margherita. Sono settimane che
mi tormenta perché vuole un centro tavola dignitoso. Cosa ne pensi Margherita?
Non sarebbero meravigliosi al centro della nostra tavola? E poi, essendo di
plastica risparmieremo anche sull'acqua!
ANATOLIA. Come centro tavola?
GLADIOLO. Si, farebbero una straordinaria
figura. Anatolia io e te abbiamo lo stesso gusto in fatto di fiori.
ANATOLIA. Gladiolo, non per contraddirti
ma questi meravigliosi fiori di plastica li ho presi da portare al cimitero a
Callisto e con i tuoi complimenti non hai fatto che confermarmi che sono
perfetti. Grazie Gladiolo. A dopo ragazze. Ciao. (Esce a sinistra).
GLADIOLO. (È sbalordito). Cosa?
MARGHERITA. Tu che pensi Scolastica?
SCOLASTICA. Mah … non so che dire. Sì, i
fiori sono belli però …
GLADIOLO. (Indignato) di plastica! Come è possibile portare dei semplici miseri
e banali fiori di plastica al suo caro Callisto!
MARGHERITA. Però dopotutto, pensandoci
bene sarebbero anche trascorsi anche venti anni da quando Callisto è scomparso.
E sembrano così veri e freschi.
GLADIOLO. (Al pubblico sempre più indignato) di plastica!
SCOLASTICA. E poi, ammettiamolo,
comprare per venti anni fiori freschi è una spesa di non poco conto.
GLADIOLO. Di plastica! Porta dei fiori
di plastica al suo povero marito!
SCOLASTICA. Gladiolo, ti ricordo che
sono trascorsi venti anni.
GLADIOLO. (Risentito) venti anni? Cosa vuoi che siano venti anni! I fiori al
cimitero vanno sempre portati freschi al di là che siano trascorsi dieci, venti
o trent'anni.
MARGHERITA. Tu sei una contraddizione
Gladiolo. Il lutto lo può togliere dopo venti anni e i fiori freschi no?
GLADIOLO. E con questo cosa vuoi dire? Sarebbe
anche la tua intenzione quella di portarmi fiori di plastica al cimitero?
Magari subito dopo il primo anno! No, magari dopo sei mesi! E perché non subito
dopo un mese?
MARGHERITA. (Ironica) che problemi hai caro, tu hai detto che non morirai mai!
GLADIOLO. (Sempre con tono sostenuto) e perché non mi fai il funerale con i
fiori di plastica allora! Margherita, questa me la paghi! Da te e dal nome che
porti questo non me lo sarei mai aspettato! (Esce
a destra).
SCOLASTICA. Lo hai fatto proprio
arrabbiare questa volta.
MARGHERITA. Io? Ha fatto tutto lui.
SCENA VI
Margherita, Scolastica,Marta e Anatolia
ANATOLIA. (Entra da sinistra) dovreste vedere come stanno bene quei fiori nel
loculo di Callisto. E pensandoci bene, Margherita chissà come starebbero bene come
centrotavola. Ha ragione Gladiolo. Quando andrà al cimitero e li vedrà,
impazzirà di gioia.
MARGHERITA. (Ironica) puoi giurarci.
ANATOLIA. Io non so come ringraziarvi,
mi state dando tanti bei consigli che mi fanno stare bene.
MARGHERITA. Sarà! (Titubante) senti cara Anatolia, non per essere curiosa, mi chiedo
… in tutti questi anni di vedovanza non ti è mai capitato che qualcuno …
dell'altro sesso ti abbia rivolto di … attenzioni? Oppure, non so, qualcuno che
… si sia interessato … a te.
SCOLASTICA. Margherita, cosa le vai a
chiedere? Sono cose molto intime riservate. Mi meraviglio di te, fare certe
domande così … così delicate. Un po' di tatto in queste situazioni non è da
usare?! Non avrei mai pensato arrivassi a tanto! (Ad Anatolia) Anatolia, allora c'è o non c'è qualcuno che ti ha
fatto la corte?
MARGHERITA. (Al pubblico) e io sarei quella senza tatto!
ANATOLIA. Ecco … a dir la verità … si,
qualcuno c'è stato. (Affrettandosi) ma
io li ho sempre respinti tutti dal primo fino all'ultimo.
MARGHERITA. (Al pubblico) tutti … dal primo all'ultimo? Uau.
SCOLASTICA. Brava Anatolia hai
rispettato Callisto con un comportamento lodevole.
MARGHERITA. (Va a controllare a destra). Certo che se fosse successo a me, un
pensierino su qualcun altro lo avrei fatto. Mentre non mi sente il mio
Gladiolo.
SCOLASTICA. Anche se fosse successo a me
un pensierino su qualcun altro lo avrei fatto.
MARGHERITA. Che pensierino vuoi aver
fatto tu che non ti sei nemmeno mai sposata!
SCOLASTICA. E con questo? Se io fossi
rimasta vedova in vent'anni sicuramente un pensierino su qualcun altro lo avrei
fatto. Non l'ho fatto su nessuno perché non sono rimasta vedova.
MARGHERITA. (Al pubblico) ma l'avete sentita?
ANATOLIA. Mi state dicendo che è forse ora
di trovarmi … qualcuno?
SCOLASTICA. Si Anatolia, non c'è nulla
di male, per di più sono passati vent'anni. (Al
pubblico) un uomo si, sono d’accordo, ma vestita di bianco questo non mi va
giù.
MARGHERITA. Avrai diritto anche tu di
ricominciare a vivere sentimentalmente.
ANATOLIA. (Felice) sono davvero contenta, non so come ringraziarvi per quello
che state facendo per me. Siete veramente due preziose amiche.
MARGHERITA. Figurati Anatolia, è normale
che ci si aiuti fra di noi.
ANATOLIA. Vado a dirlo subito a
Callisto. (Esce a sinistra).
SCOLASTICA. (Alzando la voce per farsi sentire da Anatolia) e speriamo non ti
dica di no.
SCENA VII
Margherita, Scolastica e Agata
AGATA. (Entra da sinistra subito dopo l’uscita di Anatolia ed entra guardando
a sinistra) avete visto com’era felice? Cosa gli avete dato? Posso averlo
anch'io?
SCOLASTICA. Ciao Agata. Abbiamo solo
dato dei consigli ad Anatolia. Niente di più.
AGATA. Spero allora che siano stati
consigli migliori di quelli che avete dato a me la settimana scorsa.
MARGHERITA. Io non do mai consigli
sbagliati. Sarà stata sicuramente Scolastica a darteli.
SCOLASTICA. (Al pubblico) già, è sempre così, quando c'è qualcosa che non va la
colpa non è mai sua ma sempre mia. (A
Margherita) peccato che la settimana scorsa io in giardino non ci sia
venuta.
MARGHERITA. (Al pubblico) ecco, quando c'è qualcosa che non va, lei non c'è
mai. (A Scolastica) ti ricordo che la
settimana scorsa era la settimana in cui doveva venire il giardiniere.
SCOLASTICA. E la settimana prima era
quella in cui doveva venire il parroco a confessare Giuditta? E con questo?
MARGHERITA. Che vuol dire “con questo”? Sai
molto bene che da cinque anni a questa parte non perdiamo questo evento.
SCOLASTICA. La venuta del parroco?
MARGHERITA. No, la venuta del
giardiniere.
AGATA. È vero, mi avevate invitato perché
anch’io facessi una gara con voi, a chi delle tre riusciva ad attirare le sue attenzioni.
SCOLASTICA. Attenzioni … del …
MARGHERITA. Del giardiniere!
SCOLASTICA. A me sicuramente non le ha
rivolte altrimenti mi ricorderei di certo.
MARGHERITA. Vorresti dire che le ha
rivolte a me le attenzioni? Con Gladiolo che continuava a girarmi intorno?
AGATA. E adesso il pubblico si aspetterà
che le attenzioni il giardiniere le abbia rivolte tutte a me! E non è vero! Io
avrei voluto andare da Giuditta! Ma ho dovuto “stare a copione”.
SCENA VIII
Margherita, Scolastica, Agata e Anatolia
ANATOLIA - RAGAZZO. (Entra da sinistra a braccetto con un giovanissimo ed esce subito a
destra) ciao.
AGATA. (Vedendo i due, meravigliata) que … que … que … quella non era …
Anatolia?
SCOLASTICA. (Meravigliata) sì, era proprio lei.
MARGHERITA. (Meravigliata) Anatolia con uno spasimante … giovanissimo!
AGATA. (Indignata) cose dell'altro mondo! Non è vedova che da poco tempo e
cosa fa? Si trova subito un compagno.
SCENA IX
Margherita, Scolastica, Agata, Anatolia e Ragazzo
ANATOLIA - RAGAZZO. (Rientrano da destra ed escono subito a sinistra) ciao.
AGATA.
E che compagno! Lei ha la nostra età e … (Viene
interrotta).
MARGHERITA.
La tua età.
SCOLASTICA.
Esatto, la tua età.
AGATA. La nostra età. Vi ricordo che noi
siamo tutte coetanee. Avete visto? Ha la nostra età e frequenta un ragazzino.
Avrà sì o no 18 anni. Il fatto che frequenti un altro uomo è già scandaloso di
suo, ma che frequenti un bambino è di un vergognoso inimmaginabile. Voi, non
dite nulla?
SCOLASTICA. Noi?
MARGHERITA. E che dobbiamo dire noi?
AGATA. Come? Anatolia gira con un “poppante”
e voi non lo trovate scandaloso?
MARGHERITA. Scandaloso … dopotutto … non
è che … tu che dici Scolastica?
SCOLASTICA. Infatti, dopotutto … non mi
sembra che …
SCENA X
Margherita, Scolastica, Agata e Cosma
COSMA. (Entra da destra) ecco le mie tre amiche preferite. Ragazze, di chi
spettegoliamo oggi?
AGATA. Cosma, è successa una cosa
sconcertante. Un fatto che solo a pensarci fa venire la pelle d'oca. Tu sai che
Anatolia ha … qualcuno?
COSMA. Come? Anatolia ha qualcuno? Cioè
vorresti dire che Anatolia non ha più nessuno ma ha qualcuno?
AGATA. È proprio così. Anatolia prima
non aveva nessuno se non Callisto al cimitero ora ha qualcuno e questo qualcuno
non è un qualcuno non qualunque.
MARGHERITA. (Al pubblico) come Agata spiega le cose nessuno la batte.
COSMA. Questo qualcuno non qualunque ha
comunque un nome?
SCENA XI
Margherita, Scolastica, Agata, Cosma, Anatolia e Vecchio
ANATOLIA - VECCHIO. (Entrano da sinistra) ciao a tutte. (Escono subito a destra).
COSMA. (Al pubblico, meravigliata) un … altro?
MARGHERITA. (Meravigliata) era … era … ancora …
SCOLASTICA. (Meravigliata) era … Anatolia.
COSMA. (Guardando le tre amiche) perché la guardate così? Beh, è vedova
tanto di quel tempo che ha pure lei il diritto di rifarsi una vita e di avere
qualcuno. Certo però, che avrebbe potuto trovarsene anche uno un po' più
giovane. Perché non un ragazzino? Dopotutto è ancora una bella donna. Non vi
sembra?
SIPARIO