AUTRICE
GIUSEPPINA CATTANEO
http://giusicopioni.altervista.org/
POSIZIONE
S.I.A.E. N 193077
Codice opera Siae 927480A
TITOLO
OGGI SPOSI
COMMEDIA IN DUE ATTI
Personaggi
RINA
MINA
PINA
TINO
VIGILE Lino Bonfanti
TRAMA
Rina e Tino dopo alcune vicissitudini
coronano il loro sogno d'amore e si sposano. L'assenza della sorella Gina
rattrista Rina, ma le amiche Mina e Pina le sono rimaste accanto coinvolgendola
nella loro nuova passione: il motociclismo. Il viaggio di nozze dei due sposini
non si svolger come gli stessi vorranno far credere, tra passioni amorose al
limite del pensabile. Infatti Tino, giunto a Rimini, meta del viaggio, sar
subito trasportato in ospedale ed essere operato alla prostata. Le apparenze
per devono ingannare.
ATTO PRIMO
A casa di Rina.
SCENA I
Rina
Rina. (E in scena seduta. Ha accanto a s un giubbino di pelle) devo
sistemare questo giubbino in pelle. Non immaginate la fatica che incontro. La
pelle troppo dura! Non come la mia ... pelle. Ora ho tutto sottile e fine:
pelle, vene, ma anche il cervello fino per. Non so da che parte cominciare a
rammendarlo. meglio pensarci domani. Mi angosci non solo il giubbino, ma unaltro fatto. Sono molto triste a causa di una digrazia. Una disgrazia nella mia famiglia. Mia sorella!
Si, proprio mia sorella! Tranquilli, non defunta. Magari lo fosse! E non
nemmeno ricoverata in ospedale, purtroppo!
(Piano) si sposata! E vi
tranquillizzo subito dicendovi che non sposata col mio Tino. Sapete con chi?
Con il Signore! Lanno scorso, io, ho indossato labito di suor Palmina per
accorciarlo e lei, mia sorella, si fatta suora. Mia sorella suora, ve ne
rendete conto? Se voi ve ne rendete conto, io no. (Pensando) per, come possibile che io abbia indossato labito e
lei si sia fatta suora? (Pensando)
ieri ho indossato questo giubbino in pelle. (Si
guarda) e fortunatamente non sono diventada una
... (mima con i pugni la moto).
SCENA II
Rina, Pina e Mina
MINA. (Entra in scena da destra vestita da motociclista: giubbino e pantaloni
in pelle, stivali neri e infilati i pantaloni al loro interno e casco in mano)
una motociclista! Sono una motociclista vera! (Fa il segno con le mani che sta accelerando).
PINA. (Entra in scena vestita da destra da motociclista: giubbino e pantaloni
in pelle, stivali neri e infilati i pantaloni al loro interno e casco in mano)
che corse! Che rrombo la mia moto! (Fa il segno con le mani che sta guidando).
MINA. Ho limpressione di volare quando sono in sella alla
mia moto.
RINA. Come ... come ... mai
indossate quei vestiti?
MINA. Ho trascorso la nottata
sognano giubbini di pelle. E cos stamane sono partita in quinta e ho
acquistato la mia bella moto e il completo che vedi. Non sono forse una bella
gazzella?
PINA. Anche a me successa la
stessa cosa! Si vede proprio che siamo sorelle in tutto e per tutto.
Guardatemi, non vi sembro forse una fotomodella?
RINA. (Al pubblico) colpa mia, colpa mia! Ve lo giuro, da oggi in
avanti non indosser pi nulla di quello che mi portano a sistemare.
MINA. Rina, dovresti provare
lebrezza della moto.
PINA. come se ti sentissi
libera.
MINA. Che bello sentire laria fra
i capelli lunghi.
PINA. Capelli lunghi? A malapena
hai due capelli di numero in testa!
MINA. Certo che tu, laria non la
senti di sicuro, non arrivi nemmeno al manubrio della moto!
PINA. Eccome se ci arrivo al
manubrio! Di poco ma ci arrivo!
RINA. (Al pubblico) le mie amiche hanno perso la testa e tutto questo a
causa mia. (Alle due) scusate, ma non
pericoloso andare in moto alla vostra et?
MINA. Pericoloso? Rina, come
andare in bici.
PINA. Anche se qualcosa di diverso
cՏ.
RINA. Le marce?
MINA. Ma v,
marcia che una meraviglia la mia moto.
PINA. La diversit tra una bici e
la moto sta nelle rotelline: la moto non le ha. Rina, non sai che cosa ti
perdi. Non per dire, ma la mia moto ...
MINA. E perch
la mia n?!
RINA. (Al pubblico) guideranno sicuramente una Lambretta vecchia di cento
anni e si danno tutte quelle arie! Ora indago. (Alle due) posso chiedervi che tipo di moto avete?
MINA. Io ho una Yamaha.
RINA. (Preoccupata) come? E sei riuscita a guidarla nonostante tutto? (Al pubblico) da quando la mia amica
conosce lostrogoto?
PINA. Ostrogoto?
RINA. Ma si, per saper guidare
quella moto ... straniera avrai letto le istruzioni scritte in ostrogoto.
MINA. E secondo te io per saper
guidare una moto avrei dovuto leggere le istruzioni?
RINA. Qualsiasi elettrodomestico
che acquisto, per farlo funzionare, leggo le istruzioni.
PINA. Rina, cosa vuoi saperne tu
di moto!? Yamaha una moto giapponese e non ostrogota. Le istruzioni ci sono
anche in italiano. Ma io, con la mia intelligenza non ho avuto bisogno di
leggere le istruzioni per guidarla.
MINA. E che moto, una signora
moto.
PINA. Ti ricordo che ha tutto
anche la mia (con tenerezza) Suzukino.
RINA. (Al pubblico ridendo) avete sentito? Guida uno zucchino!
MINA. Pina, sono due signore
moto! (Al pubblico) dovreste vedere
quanta polvere la mia moto fa mangiare alla Pina.
PINA. Io non mangio la tua
polvere. (Al pubblico) e lei che
mangia la mia polvere e anche la polvere delle altre moto. l da vedere!
Guardatela, come bella robusta. E sembra che ne abbia mangiato parecchia di
polvere!
RINA. Vi devo confessare che io
non so nulla di moto.
MINA. Avevamo capito che eri
tarda.
PINA. Era normale, hai difficolt
persino a guidare la graziella!
MINA. Quale Graziella? Quella
bruttona che abita in fondo alla via, con due gozzi, il naso lungo come quello
di un pappagallo e guarda di traverso?
RINA. (Arrabbiata) non capisco perch Pina te la prendi con la mia bici?!
E per dirla tutta, io sono capace di andare in bici senza rotelline. Guardi me
quando tu giri in sella ad uno zucchino (Al
pubblico) deve essere uno zucchino enorme a quanto pare! Ma neanche tanto se la guardiamo bene.
PINA. Di che zucchino stai
parlando?
RINA. Quando prima Mina diceva che
la sua moto era un signora moto, tu sei intervenuta dicendo che non mancava
nulla nemmeno al tuo zucchino.
MINA. (Al pubblico) io che sono cos intelligente, come faccio ad avere
un'amica del genere?
PINA. Suzuki, si chiama la mia
moto, non zucchino! L'ho chiamata Suzukino come per
coccolarla.
MINA. Rina, di moto tu, zero.
RINA. Non fate le sapientine, perch, se voi avete tutta questa passione per
le moto, solo grazie a me. Se io non avessi indossato questo giubbino, ora
sareste in giro a cavallo della vostra graziella. E
non sto parlando di quella bruttona che abita in fondo alla via, con due gozzi,
il naso lungo come quello di un pappagallo e guarda di traverso!
MINA.Ascoltami bene, gimbella, il ciclismo con
la moto, io l'ho sempre avuto nel sangue.
PINA. Il ciclismo con la moto, non
un passatempo, ma uno stile di vita. Ricordatelo Rina.
RINA. Uno stile di vita? (Al pubblico e alle due) uno stile di
vita, fino quando non si spiaccicheranno contro un albero. Poi la chiameranno
stile di piantarla subito.
MINA. Pina, non le rispondere.
PINA. tutta invidia.
RINA. Per niente, a me basta la
mia graziella. E non sto parlando di quella ...
MINA. PINA. RINA. ... bruttona che
abita in fondo alla via, con due gozzi, il naso lungo come quello di un
pappagallo e guarda storto.
MINA. Tu sulla mia Yamaha non
salirai mai.
PINA. E nemmeno io ti far salire
sulla mia Suzuki.
RINA. Tutti quei nomi cos
difficili ... una Lambretta no ?
MINA. Rina, aggiornati, sei
arretrata di cento anni!
PINA. Ti mostro come si va in
moto, solo perch sei mia amica da sempre. Mina,
compiamo un'opera pia.
RINA. Vi vedrei volentieri, ma
oggi non mi voglio muovere, fuori fa un freddo tremendo.
MINA. Porteremo dentro la moto
allora.
PINA. Bene. Usciamo a prenderle. (Si avviano ad uscire).
RINA. Che volete fare? Le vostre
moto dentro la mia casa? Non se ne parla!
MINA. vero, rischiamo di
rovinare le ruote dele nostre moto su questo
pavimento.
RINA. Le ruote? Il mio pavimento
si rovina, non le vostre ruote!
PINA. Vorr dire che proveremo qui
senza moto.
RINA. Provate ad andare in moto
senza la moto? E come fate?
MINA. (Prende una sedia e poi unaltra e le mette una davanti allaltra) fingiamo
che questa sia una moto.
PINA. Bella idea.
RINA. (Guarda le due sedie) sono fatte in questo modo le vostre moto? (Al pubblico) molto meglio la mia graziella.
SCENA III
Rina, Pina, Mina e Vigile Lino
VIGILE. (Entra in scena da destra) buongiorno.
MINA. (Con timore) buongiorno.
PINA. (Con timore) buongiorno.
RINA. (Con timore) buon ... buon ... buon ...
VIGILE. Giorno?
RINA. Si ... si ... si ... giorno.
VIGILE. Sono vostre le due ... (indica le due motociclette parcheggiate
fuori).
RINA. (Pensa che stia parlando delle due sedie che fungono da moto) si,
sono le mie (va a sedersi su una delle
due sedie) per non le abbiamo ancora messe in moto. Come pu vedere.
VIGILE. Per sono parcheggiate in
divieto di sosta. (Parlando delle due
motociclette parcheggiate fuori).
RINA. (Si alza e controlla se intorno alle sedie ci sia un cartello di
divieto).
MINA. (Piano a Pina) le moto! Le abbiamo parcheggiate davanti al
cancello!
PINA. Tu e il tuo maledetto vizio
di non voler camminare troppo!
RINA. Signor vigile non cՏ nessu divieto di sosta. Le ho spostate dal loro posto
originale ma va bene cos. Sono miei amiche non gli faccia la multa.
VIGILE. Lei mi sta insegnando il
mio mestiere? (Alza il tono di voce) lei
mi sta corrompendo?
RINA. Non capisco perch si stia scaldando! Ma a lei cosa importa delle mie
sedie? Vada a dare la multa alle persone che parcheggiano in sosta vietata.
VIGILE. Signora, a me non importa
nulla delle sue sedie, del suo tavolo e del suo divano ...
MINA. ... e del letto?
VIGILE. Nemmeno del letto!
PINA. ... e dellarmadio?
VIGILE. Nemmeno dellarmadio!
RINA. ... e del bagno?
VIGILE. Nemmeno del bagno!!! E ora
smettetela! Sapete molto bene di cosa parlo. Favorite patente e libretto. E
bollo!
RINA. Io la patente non ce lho,
nel senso che non lho presa, nel senso che non me lhanno data, nel senso che
non sono andata a farla. Ragazze, il libretto glielo d io. (Esce a sinistra).
MINA. (Piano a Pina) Pina, come facciamo ora che non abbiamo con noi il
libretto di circolazione?
PINA. (Piano a Mina) te lo avevo detto di ritornare a prenderle. Ma tu
no! Chi vuoi che ci fermi, mi hai detto!
MINA. (Piano a Pina) e nessuno ci ha fermato! Per da ferme ...
VIGILE. Ebbene? Sto aspettando.
PINA. (Piano a Mina) cominciamo a mostrargli la patente nella speranza
che basti.
MINA. Ecco le nostre patenti.
VIGILE. (Le prende e le controlla).
RINA. (Entra col libretto della mutua del medico, di quelli che si usavano
una volta) ecco il libretto!
VIGILE. Uno? I mezzi sono due.
RINA. Uno intero, senza mezzi!
MINA. Noi andiamo a prendere il
bollo.
PINA. Rientriamo subito. (Escono a destra).
VIGILE. (Lo prende e controlla) e questo cosՏ?
RINA. Il libretto che cercava.
VIGILE. Ma questo il libretto
della mutua!
RINA. E perch che
libretto voleva lei?
VIGILE. Lei sa chi sono io?
RINA. Lei il signor vigile amico
del mio amico Tino.
VIGILE. Non parliamo degli amici perch ora sono in veste ufficiale. I vigili non debbono
controllare libretti della mutua!
RINA. (Pensando) ho capito! (Si
reca a prendere qualcosa nella credenza, in un angolo ben nascosto) ecco
qui il libretto che le serve! (Consegna
un libretto postale).
VIGILE. Signora! Lei sta
oltrepassando il limite! Lei si sta prendendo gioco di me! O mi vuol corrompere?
RINA. Nessun gioco e nessuno corrompezione. Questo il mio libretto.
VIGILE. Postale ... e io che
dovrei farne?
RINA. Ah, non so io, lei che lo
ha voluto.
VIGILE. Lei sa che molto
irritante?
RINA. (Che non sa il significato. Compiaciuta) davvero? Grazie. (Al pubblico) avete sentito che paroline
dolci ha per me il vigile?
VIGILE. (Stanco della situazione) questa mi fa prendere lesaurimento se
rimango ancora un p. Non so come Tino se ne sia
innamorato. (Esce a destra).
RINA. Io faccio sempre questo
effetto agli uomini. (Si gira) vero
signor vigile? Ma dove andato? Ha dimenticato il mio libretto! Gli uomini,
quando perdono la testa ...
MINA. (Entra da destra) che fortuna che se ne andato!
PINA. E senza chiederci bollo,
patente e libretto. Che gli hai fatto Rina?
RINA. Sono stata solo me stessa.
Non ho avuto paura di lui.
MINA. Penso che sia stato solo un
motivo a farlo scappare.
PINA. Non so che cosa hai fatto o
detto, ma ti ringrazio.
RINA. Non dovete ragazze, ho fatto
tutto conpiacere e con tanta naturalit.
MINA. Ora pensiamo alla nostra
moto qui in salotto.
RINA. Di quale moto state
parlando?
PINA. Le sedie no?
RINA. vero, le sedie.
PINA. Stiamo solo fingendo che sia
una moto.
RINA. Ci vuole molta immaginazione
comunque. (Contenta) per come stanno
le cose, posso guidarla anchio la vostra moto!
MINA. Non si pu senza patente!
RINA. Ah perch serve la patente
anche per guidare due sedie?
PINA. Ovvio! La patente
necessaria in tutto. (Va a sedersi sulla
prima sedia a cavalcioni).
RINA. Anche per sposarsi?
MINA. Due! Per sposarsi si ha
bisogno di due patenti. Se non vuoi rimanere a piedi.
RINA. (Si accorge di Pina seduta) che cosa stai facendo Pina?!
PINA. Sali che ti porto a fare un
giro.
RINA. Un giro sulle sedie?
MINA. Non abbiamo appena terminato
di dire che fingevamo fosse una moto?!
PINA. Rina, sali dietro di me.
RINA. (Al pubblico) queste due comunque, non ci stanno molto con la
testa.
PINA. Allora! Sali?
RINA. (Sale non a cavalcioni ma con entrambe le gambe che sporgono a
sinistra).
MINA. Rina, ma come ti sei messa?
PINA. (Si gira) ti ricordo che siamo nel ventesimo secolo! Sali come Dio
comanda per favore.
RINA. (Scendendo dalla moto) e dove cՏ scritto che cՏ un modo di salire
comandato da Dio? Nella Bibbia?
PINA. un modo di dire! Niente
sa, niente di niente. E sali!
RINA. (Sale come prima ma con entrambe le gambe che sporgono a destra).
MINA. Rina, allora non ci siamo
capite!
PINA. Niente, non capisce niente.
Sei rimasta ancora agli anni sessanta! Devi sederti come me! A cavallo.
RINA. (Scende dalla sedia) a cavallo? Quale cavallo? Qui non cՏ nessun
cavallo. (Al pubblico) e poi sarei io
quella rimasta agli anni sessanta. Loro sono rimaste nellottocento!
MINA. Non su un cavallo vero ma a
cavallo delle sedie! Em ... volevo dire a cavallo
della moto di cui in questo momento le sedie hanno preso il suo posto.
RINA. Va bene, va bene. (Sale a cavalcioni e stringe forte Pina).
PINA. Perch mi stringi con questa
forza?
RINA. Io ... io ... ho paura a
stare sopra una moto.
MINA. Non vedi che sono due sedie?
RINA. Scusatemi ragazze, io non ho
ancora capito se sono seduta su una moto, su un cavallo o su due sedie.
PINA. Zitta e attenta alla strada.
RINA. Tu guidi e sono io quella
che deve stare attenta alla strada?
MINA. Attente alla curva in fondo.
RINA. (Guarda avanti) io non vedo nessuna curva. Guardando bene, non vedo
nemmeno la strada.
PINA. (Si mette tutta a sinistra simulando una curva).
MINA. Rina, la curva!
RINA. Dove? Davanti a noi cՏ il
pubblico e basta!
PINA. Rina, non siamo forse sopra
ad una moto? E quando si va in moto si incontrano spesso le curve.
RINA. Lavete nella testa la
curva, voi!
MINA. Rina, fai come la Pina.
RINA. (Si mette come la Pina) Pina non siamo ancora arrivate a
destinazione? Sono parecchio scomoda.
MINA. La curva finita.
PINA. (Si mette diritta) siamo arrivate, tormento!
RINA. (Sta ancora nella posizione della curva).
MINA. Rina, siete arrivate a
destinazione.
RINA. Posso mettermi in posizione
dritta ora?
PINA. Si. Rina, com me in moto tu non ci saliarai
mai. (Scende dalle sedie).
RINA. La cosa reciproca. (Scende dalle sedie).
MINA. Hai sentito laria nei
capelli?
RINA. Ne ho sentite di arie qui
dietro!
PINA. Raccontane ancora di pi
grosse!
MINA. Pina, penso di dover andare
dal meccanico? CՏ il navigatore che non si accende.
RINA. normale che non si
accenda! Il navvigatorre si usa in mare e non sulla
strada! Siete le solite esagerate!
PINA. Rina, questo un navigatore
saltellare per la strada e non per il mare.
RINA. E io ... io ... vi sto
ascoltando quando invece ... (Inizia a
piangere).
MINA. Perch piangi ora?
PINA. Immagino che sia a causa del
tuo navigato satellare.
MINA. Va beh, vorr dire che lo
user nel mare, limportante che tu smetta di piangere. Perch cos fai
piangere anche me. (Inizia a piangere).
PINA. E se piangete tutte come
posso non piangere io? (Inizia a
piangere).
RINA. Non piango per il navigante santellato, ma per mia sorella.
MINA. (Piangendo) piange per sua sorella.
PINA. (Piangendo) si, ho sentito, piange per la Gina.
MINA. (Piangendo) Gina, Gina, Gina.
PINA. (Piangendo) che cosa successo alla Gina?
RINA. Mia sorella ha preso i voti.
MINA. (Smette subito da piangere) i voti?
PINA. (Smette subito da piangere) alla sua et?
RINA. Si.
MINA. E noi abbiamo pianto perch tua sorella ha preso i voti?
PINA. Infatti, non capisco perch
dobbiamo piangere noi se unasina.
MINA. E che voti ha preso?
PINA. Di intelligenza ne aveva
gran poca. riuscita a arrivare almeno al cinque?
MINA. Anche se per essere promossa
servirebbe il sei.
RINA. Cosa centra il cinque e il
sei con mia sorella?
MINA. Ah perch non riuscita ad
arrivare nemmeno al cinque?
PINA. Era scontato che non
carrivasse.
RINA. Io non so cosa abbiate
capito. Ascoltatemi bene: mia sorella si fatta suora.
MINA. PINA. Suora?
MINA. Suora-suora?
RINA. Si.
PINA. Suora-suora-suora?
RINA. Si, suora che pi suora non
si pu.
MINA. Ed per questo motivo che
stai piangendo?
PINA. Secondo me dovresti fare
festa!
RINA. Far festa perch mia sorella si fatta suora?
PINA. No. Far festa perch hai la
casa tutta per te! E nessuno che ti rompa la scatole con il Tino.
RINA. (Pensa un attimo).
MINA. (Piano a Pina) dobbiamo sollevarle il morale Pina! (A Rina) Tu non devi pensare a tua
sorella ma solo al fatto che ora sei libera di sbrigare e fare ci che vuoi. .
PINA. Infatti Rina! Per se hai
bisogno di aiuto come fai senza tua sorella? E se ti sentissi male? Come farai?
MINA. Sei una maestra nel
sollevarle il morale! Rina, la Pina stava scherzando. Quando ti sentirai male chama pure ... (sta
per dire me ma dice) la Pina. (Fa
segno a Pina di alzarle il morale. Piano a Pina) dille qualcosa per farla
stare bene!
PINA. Rina, senza di lei fra i
piedi puoi crearti una famiglia tutta tua.
RINA. Alla mia et?
MINA. Non cՏ et per lamore.
PINA. E poi tu sei ancora giovane.
RINA. Non credo proprio.
MINA. Che vorresti dire? Siamo
quasi coetanee! Vorresti dire che anchio sono vecchia?
PINA. Scherzi? CՏ addirittura una
canzone che dice che la vita inizia a settantanni!
RINA. Ma non era a quaraquanta?
MINA. No, a settanta!
PINA. MINA. (Cantano la canzone).
RINA. La canzone se la sono inventata
loro, ne sono sicura. Due matte! Sto dando retta a due matte! (Al pubblico) non offendetevi, ma le
lascio a voi. (Esce a sinistra).
PINA. MINA. (Cantano la canzone).
SCENA IV
Pina, Mina e Tino
TINO. (Entra da destra vestito di bianco) permesso ...
MINA. Ossignore
cՏ lAngelo custode.
PINA. Non qui per me perch sono
ancora tutta intera. Sar qui per te.
MINA. Ho dolori dappertutto, ma mi
sento ancora viva. Per il momento. Pina, per pi che Angelo sembra il
ballerino di quel film che di recente hanno trasmesso in televisi
... (cerca di ricordare).
PINA. vero! Il titolo del film
era ... (cerca di ricordare).
TINO. (Al pubblico) sono qui a casa di Rina per chiederle se ... (viene interrotto).
MINA. La febbre che ti viene al
sabato sera! Ecco il titolo!
PINA. Non febbre! Era la bronchite
del sabato sera!
TINO. (Al pubblico) per fortuna che la mia Rina non come queste due. (Alle due) la febbre del sabato sera.
Sono vestito pi o meno come lattore del film: La febbre del sabato sera.
MINA. Visto che si trattava di
febbre?
PINA. Eh va be ... febbre,
bronchite, gastrite ... sempre di una malattia si tratta.
TINO. Scusate se distubo i vostri discorsi interessanti, posso sapere dove
la Rina?
MINA. di l.
PINA. Tino, perch
indossi quellabito bianco?
TINO. Perch
sono intenzionato a sposarmi!
MINA. Non guardare me che tu non
mi piaci per niente.
PINA. E per me, lo sai molto bene,
sei troppo vecchio.
TINO. Ma chi vi vuole voi due! Io
voglio chiedere di sposarmi a Rina!
MINA. Ancora la Rina?
PINA. Non avevi pi nessuno a cui
chiederlo?
TINO. Al cuore non si comanda.
MINA. Sposati la Rina e vedrai
come sar lei a comandarti. Altro che il cuore!
PINA. E ... la Rina, sa che vuoi
farle la proposta?
TINO. No. Lei non sa che voglio
farle la proposta e che il matrimonio si terr fra poco pi di unora.
MINA. Allora non hai tempo da
perdere.
PINA. E sei sicuro che la Rina ti
dica di si?
MINA. ovvio Pina. Sa anche lei
che se non sposa il Tino, non trover mai nessun altro disposto a sposarla.
Tino, niente buoquet per la Rina? Lanello di
fidanzamento?
TINO. No, non ho nulla.
PINA. E come puoi chiderle di sposarti?! Sei proprio un citrullo!
TINO. Il fatto che per me la
prima volta.
MINA. E sar anche lultima se ti
comporti cos. I fiori non li hai, dellanello di fidanzamneto
non vi cՏ ombra, hai almeno qualche frase ad effetto da dirle?
PINA. Per le frasi penso che non
ci siano problemi, vero Tino?
TINO. Insomma ... non saprei cosa
dirle ...
MINA. Sei pi che imbranato!
Guarda caso, proprio oggi ho con me un foglietto con scritto alcune belle
frasette.
PINA. Ma guarda tu la fortuna!
TINO. Avanti, dimmi velocemente le
belle frasi che poi io dir alla mia Rina.
MINA. Allora ... stai attento.
PINA. Tino, stai attento a ci che
dice la Mina.
TINO. Sono tutto orecchi. Basta
che inizi altrimenti si fa sera.
MINA. Dunque ... ecco quello che
le devi dire: (legge) tu sei la luce
dei mie occhi. Tu sei la luce del mio presente. Tu sei la luce del mio
sogno.
PINA. Quanta luce corrente!
TINO. Pina, non interromperla.
Luce ...
MINA. Dopo la luce le devi dire: (legge) tu sei il faro della mia vita.
Tu sei il faro del mio cammino. Tu sei il faro della mai biologia.
PINA. TINO. Biologia?
MINA. Qui cՏ scritto cos e
perci sar senzaltro una bella cosa.
PINA. Me lo auguro. (Al pubblico) perlomeno non il faro
della biologica!
TINO. Luce ... faro ... posso
averlo il foglietto?
MINA. Vorrai scherzare! Non ti
vorrai presentare per la dichiarazione con un foglietto in mano!
PINA. Eh no! Non si fanno certe
figure. A memoria!
TINO. Penso di ricordarmi tutto.
Luce ... faro ... si, si, so quello che devo dire.
MINA. E sai in che modo fare la
dichiarazione?
PINA. Mina, come vuoi che lo
sappia un tipo come lui? Non vedi che non sa nemmeno le cose basilari?
TINO. Io so perfettamente tutto:
quando la vedo le dichiaro il mio amore con quelle frasi.
MINA. Si, per dovresti dichiarle in ginocchio.
PINA. Esatto.
TINO. In ginocchio?
MINA. Ovvio. Prova con la Pina.
PINA. Con me? Ma sei impazzita? Ho
una reputazione da difendere io, sai? Tino, prova la dichiarazione in ginocchio
con la Mina.
TINO. Decidetevi in fretta per,
prima che arrivi la Rina.
MINA. Va bene, far questo sacrificio.
(Lo fa inginocchiare in modo
simpatico).
TINO. (Si inginocchia in terra su un cuscino).
PINA. Ed ora?
TINO. Ed ora che faccio?
MINA. Ora devi prendermi la mano.
PINA. Mamma mia che brutta
sensazione!
TINO. (Prende la mano di Mina).
MINA. (Accenna ad una smorfia) e ora, prima delle frasi che ti ho
insegnato, devi fare i premiliminari.
PINA. Perbacco!
TINO. E in che consistono questi priminilari?
MINA. Si inizia chiamandola per
nome.
PINA. E chiamala!
TINO. Rina ...
MINA. Si tesoruccio ...
PINA. Mina!
TINO. Mina, non esagerare per
favore!
MINA. Scusatemi, scusatemi. Non
volevo. Poi le dici: Il mio cuore batte per te passerottino
mio.
PINA. (Al pubblico) la Rina un passerottino?
Pi che altro ricorda una poiana.
TINO. Il mio cuore batte per te passerottino mio
MINA. Anche il mio cuore batte per
te, bign mio.
PINA. Bign mio! Mina che stai
dicendo?!
TINO. Bi ... bi ... gn? Tu, non sei la mia Rina, attenta a quello che dici
Mina!
MINA. Scusatemi di nuovo, non
capisco il motivo per cui mi sono lasciata trascinare dalla situazione.
PINA. E allora finiscila in
fretta, non siete un bel vedere e nemmeno un bel sentire.
TINO. Sono terminati i priminari?
MINA. No, manca ancora lultimo primiliminare.
PINA. Ancora?
TINO. Sbrigati che vorrei andare
dalla mia Rina.
MINA. Stai tranquillo che non
fugge! Per ultimo e il pi importante, le devi dire: Ti chiedo di sposarmi
tesoro mio.
PINA. La domanda fattidica!
SCENA V
Pina, Mina, Tino e Rina
RINA. (Entra da sinistra e nessuno la vede).
TINO. Come mi sento emozionato! (Si concentra) Ti chiedo di sposarmi
tesoro mio.
RINA. (Rimane di pietra).
MINA. Certo mio tirabaci.
PINA. TINO. RINA. Tirabaci?
RINA. Tino! Mina! Non vi permetto
di recitare certe scene in casa mia! Fuori tutti subito!
TINO. Rina, tutto un equivoco!
MINA. Rina, non come sembra!
RINA. Nessun equivoco, tutto
chiaro come il sole. Mina, sapevo che tu non eri unamica, ma tu Tino, che pelo
sullo stomaco hai dichiararti alla Mina. E per giunta a casa mia!
MINA. Perch
cosa avrei io che non va?
PINA. Mina, da dove vuoi che
cominci?
TINO. Rina, ti dico che stavo solo
facendo una prova con la Mina per poi dichiararmi a te.
RINA. Si, dillo a qualcunaltra.
MINA. Rina, tutto vero! Stava
facendo le prove perch aveva timore di far ... (pensa che dire).
PINA. ... brutta figura!
TINO. Esatto! Rinuccia, io voglio
solo te! Solo te!
RINA. Stai dicendo la verit o mi
stai prendendo in giro?
MINA. Niente giro! Te lo lascio
con tutto il cuore.
PINA. E io te lo lascio con tutto
il resto. Andiamocene Mina.
MINA. Si-si, andiamo. Ciao
piccioncini! (Esce).
PINA. Ciao fagianini!
(Esce).
TINO. Rina, perdonami! Io desidero
solo te! Te e solo te! Avevo davvero paura di far figure con te e allora ...
RINA. ... e allora hai usato la
Mina.
TINO. Proprio cos!
RINA. (Si mette in posa, alza le spalle e aspetta la dichiarazione di Tino).
TINO. (Si schiarisce la voce e fa le prove girato dalla parte opposta di
Rina).
RINA. (Spazientita) io sono pronta.
TINO. Anchio sono pronto.
RINA. E questa dichiarzione?
TINO. Ah, vero la dichiarazione.
Rina ...
RINA. Si ... ma ... ma ... non ti
metti in ginocchio come con la Mina?
TINO. Rina, mi dolgono le
ginocchia dopo aver fatto al dichiarazione a lei.
RINA. Come? Hai fatto una vera
dichiarazione ....
TINO. Per finta!! Ti ho gi
spiegato che si trattava di prove. Solo prove.
RINA. Non so bene se debbo fidarmi
di te dopo tutte le volte che mi hai imbrogliata.
TINO. Rina, fidati di me, fidati
di me ancora una volta. (Va a prendere la
sedia, si siede).
RINA. Che cosa stai facendo? Ti
siedi ora?
TINO. Invece di mettermi in
ginocchio, ti faccio la dichiarazione da seduto. Non sei contenta?
RINA. Eccome se sono contenta!
TINO. Rina, Rinina,
Rinuccia, Rinucciona, Rinuccetta
... (viene interrotto).
RINA. Smetti e vieni al dunque!
TINO. Rina, vuoi diventare la mia
consorte, la mia compagna, la mia anima gemella, la mia ... (viene interrotto).
RINA. Non faresti pi in fretta a
chiedermi: Vuoi sposarmi?
TINO. Certo che lo voglio.
RINA. No. Tu mi devi chiedere se
io acconsento a sposarti.
TINO. Si certo, ma dato che tu me
lo hai chiesto io ti ho risposto di si.
RINA. Fammi subito la
dichiarazione o non cucchi proprio un bel niente.
TINO. (In fretta) vuoi sposarmi Rina?
RINA. (Con dolcezza) che amore. Si certo, Tinuzzo
mio.
TINO. (Compiaciuto) grazie Rinetta. E la dichiarazione terminata. Ora,
ho una poesia per te.
RINA. Una poesia per me?
TINO. Si, scritta da me, solo da
me e solo per te. La Mina non ha nulla a che fare con questa poesia.
RINA. La Mina?
TINO. La Mina! La Mina non ha
fatto n detto nulla. Non capisco perch la stai
nominando. Niente Mina! Rina, il tuo poeta Tino pronto ad omaggiarti con una
sua deliziosa poesia tutta per te.
RINA. Non vedo lora. (Si siede anche lei. Al pubblico) Come
mi ama!
TINO. (Fra s) a ricordarsela! Speriamo bene. (Pensa
ad alta voce) tu se luc far mi occ pre nat
... (viene interrotto).
RINA. Tino? Da quando parli il
cinese?
TINO. No Rina, solo una poesia
per te.
RINA. Ma dovevi scrivermela in
cinese? Tu se luc far mi occ
... non ci capisco nella ...
TINO. Rina, non in cinese,
solo che ... (viene interrotto).
RINA. Non mi starai dicendo che
hai scritto una poesia per me in giapponese?
TINO. No Rina, te lho scritta in
italiano. In perfetto italiano. Ed una poesia che ho scritto col cuore.
RINA. (Al pubblico) che bambo, la poteva scrivere con la penna!
TINO. Ascoltami: tu ... sei ... la
luce dei miei occhiali ...
RINA. (Al pubblico) che paroline dolci.
TINO. Tu sei la luce del mio
presepe.
RINA. (Al pubblico) pure natalizio.
TINO. Tu sei la luce del mio
bagno.
RINA. Bagno?
TINO. No, no, non bagno! Volevo
dire ... ragno!
RINA. Ragno? Ma ... ma ...
TINO. Tango! Tu sei la luce del
mio ... tango! (E fa due passi di tango.
Al pubblico) e chi ricorda tutto quello che ha detto la Mina! Fortuna che
ha abboccato al tango.
RINA. (Al pubblico) avete sentito che paroline? Come si pu non volergli
bene!?
TINO. E ... non finita qui. Stai
attenta ... tu sei il foro ... (viene
interrotto).
RINA. Foro? Che foro dovrei
essere?
TINO. Faro, faro. Mi sono confuso.
Tu sei il faro della mia villa.
RINA. (Al pubblico) e per illuminare una villa ce ne vuole!
TINO. Tu sei il faro del mio
camino.
RINA. Camino? Come mai camino? (Al pubblico) non che gli venga in
mente di bruciarmi in quel camino!
TINO. Cammino! Mi sono confuso
di nuovo. Cammino. Tu sei il faro del mio cammino.
RINA. Sei parecchio confuso a
quanto pare. (Al pubblico) sono il
faro del suo cammino ... scotto gi.
TINO. Tu sei il faro della mia ...
(Al pubblico) non ricordo lultima
parola! Tu sei il faro della mia ... b ... b ... bici.
RINA. Il faro davanti o il faro
dietro?
TINO. Tutti e due Rinetta.
RINA. (Al pubblico contenta) sono i suoi due fanali. Grazie Tino, grazie.
(Piange).
SCENA VI
Pina, Mina, Tino e Rina
MINA. (Entra indossando un abito elegantissimo. Ha con s una borsa)
tutto sistemato allora?
PINA. (Entra indossando un abito elegantissimo ha con s una borsa) noi
siamo pronte.
RINA. Perch
siete vestite cos?
TINO. Sono pronte per un
matrimonio. Il nostro! E che avver fra unora.
RINA. Il nostro matrimonio? Fra
meno di unora? Io non sono pronta! Tino, forse dovremmo celebrarlo domani.
MINA. Domani? Sei pazza? Questa
sera devo restituire labito che porto a mia cugina!?
PINA. Rina, sposalo intanto che ti
sposa, dammi retta. (Al pubblico) se
questo mi cambia idea, la dovremmo sopportare noi tutta la vita.
MINA. Non hai torto Pina.
RINA. E labito per me ...?
TINO. A me vanno benissimo anche
gli abiti che indossi. Sei davvero un bel fuscello.
RINA. Fuscello? Sono cos ...
secca?! A me non sembra.
PINA. A te Tino, basta che respiri
...
MINA. Ti ho appena detto che ho io
labito per te. Andiamo a metterlo.
RINA. Siete delle vere amiche.
PINA. E io ho il bouquet per il
Tino. Andiamo a indossare labito. (Esce).
RINA. Si, andiamo. (Escono velocemente).
MINA. Dove correte senza abito!? (Esce).
TINO. (Al pubblico) non sono forse uno splendore? (Fa qualche passo di danza con giravolte). Per la mia Rina questo e
altro. Spero che la mia sposina sia vestita meglio della Mina, avete visto come
conciata? La Pina ha ancora del buon gusto, poco, ma ne ha. La Mina zero. Che
dico zero, sotto zero.
SUONO DI CELLULARE (SILENZIOSO)
CHE TINO HA NELLE TASCHE DEI PANTALONI
TINO. (Muove la gamba
dove si trova il cellulare) sento qualcosa che vibra. Che cosa sar?
Sicuramente non quello che state pensando voi. (Mentre parla toglie il cellulare dalla tasca dei pantaloni) il
mio cellulare senza la suoneria. (Guarda
il cellulare) Lino. un amico che mi sta aiutando per tutto quello che
riguarda il matrimonio dato che io sono preso dal lavoro. (Risponde) ciao Lino. tutto sistemato?
SCENA VII
Tino e vigile Lino
VIGILE. (Entra da destra parlando al cellulare) si, insomma ... quasi:
hanno cambiato lantipasto.
TINO. Perch hanno cambiato
lantipasto?
VIGILE. E che ne so, invece delle
capesante ci hanno messo i polipi.
TINO. E va beh, un pesce vale
laltro.
VIGILE. E poi lautista non viene
con la Mercedes ma con la Ferrari.
TINO. Davvero? Su questo sono
daccordo, limportante che non cambi il prezzo. (Si accorge che Lino l vicino) Lino! Sei qui!
VIGILE. Si sono qui! Tino, sono
preoccupato per te. Tu sai che se io dico certe cose lo faccio solo a fin di
bene, vero? Sei sicuro di volerti sposare quella donna che si chiama Rina?
TINO. Si, lo voglio!
VIGILE. Oggi ho avuto a che fare
con lei e non credo sia la donna adatta a te. Tu sei cos ... e poi sei cos
... e anche ... capisci? Non adatta ad un temperamento come il tuo.
TINO. Lo so, che io sono ...
quello che tu hai detto, per, caro il mio Lino, al cuore non si pu dire di
no.
VIGILE. E perch? Se vuoi glielo
dico io. Cuore del mio amicissimo Tino, no, la Rina non una persona per te. A
dire il vero, la Rina una persona adatta a nessuno.
TINO. Non ti permetto di parlar male della
persona che sto per sposare! E questo argomento concluso qui. Veniamo a noi.
I fiori. Hai addobbato la chiesa con le rose bianche?
VIGILE. (Titubante) le rose ... ecco le rose ...
TINO. Non le hai trovate bianche.
VIGILE. Si! Cio volevo dire no,
non sono bianche.
TINO. Non importa.
VIGILE. ... e non sono nemmeno
delle rose.
TINO. Niente rose? Avrai scelto un
altro fiore immagino.
VIGILE. (Deciso) si! Ed bianco come piace a te!
TINO. Benissimo! E di che fiore si
tratta?
VIGILE. Crisantemi!
TINO. Crisantemi!
VIGILE. Eh si, non ho trovato
altro.
TINO. (Arrabbiato) crisantemi per il mio matrimonio! Il mio matrimonio
non un funerale!
VIGILE. (Triste) il mio invece stato un funerale.
TINO. Il mio invece no. Il mio
un matrimonio felicemente felice. Rimedia subito o tu oggi non esci vivo da
qui.
VIGILE. Si-si, lo risolvo questo
problema chiamando un altro fiorista.
TINO. E gli anelli?
VIGILE. Mi piace. un film che mi
ha appassionato.
TINO. Di che stai parlando?
VIGILE. Mi fai la domanda e non
capisci la risposta. Sto parlando degli anelli, come lo hai chiamato tu, il
film il Signore degli anelli.
TINO. (Soffiando) fra unora mi sposo e che interessi avrei di chiederti
del film: Il Signore degli anelli? Gli anelli! Hai acquistato gli anelli per
il matrimonio?
VIGILE. Oh si certo, gli anelli.
Eccoli! (Li mostra).
TINO. Meno male. Allora cՏ tutto.
Manca solo lo sposo ad attendere la sposa fuori alla chiesa.
VIGILE. Non cՏ proprio tutto.
TINO. In che senso?
VIGILE. Il parroco ...
TINO. Il parroco ...?
VIGILE. CՏ un problema col
parroco perch in ospedale per un problema al
ginocchio.
TINO. E ... e ... come si fa ...?
VIGILE. Nessun problema, ho gi
risolto. Ti sposer un altro prete che conosco molto bene.
SCENA VIII
Tino e Mina
MINA. Tino, sei ancora qui? Non
puoi ancora vedere la Rina con labito da sposa. Porta male vederla prima.
TINO. Meno male, mi avevi
spaventato.
MINA. Tino, ti sto parlando! Vai
ad aspettare la tua sposa in chiesa per favore.
TINO. (A Mina) va bene, va bene.
VIGILE. Stai tranquillo che ti
sposi. Andiamo che devo andare a cambiarmi. E intanto ti spiego tutto. (Escono).
MINA. (Al pubblico) quasi pronta. Non far sfigurare il suo Tino. (Alza la voce verso sinistra) Rina,
Pina, se ne andato, entrate pure.
SCENA IX
Mina, Pina e Rina
PINA. (Entra da sinistra) non cՏ, entra Rina.
RINA. (Entra da sinistra con labito da sposa. Da decidere se un vero abito o
qualcosa di divertente) Mina, non avresti potuto regalarmi un abito pi
bello.
MINA. Prestato, non regalato, solo
prestato. E stai ben attenta a non sporcarlo perch
mia cugina stasera lo deve prestare ad unaltra sposa.
PINA. Andiamo in chiesa.
RINA. E il velo? Mi ci vuole il
velo.
MINA. Il velo? Mia cugina non mi
ha dato il velo.
RINA. Una sposa non pu andare in
chiesa senza velo.
PINA. Ha ragione la Rina, una
sposa deve avere il velo!
RINA. Io non mi muovo di qui senza
il velo.
MINA. (Controlla la sua borsetta e toglie un velo che non ha niente a che
fare col vestito da sposa di Rina) ecco qui il velo! Andiamo... (tira la Rina verso luscita a destra).
RINA. (Mentre esce) non sembra molto adatto al mio abito.
PINA. (Mentre esce) va benissimo! Sei la sposa pi bella che ci sia mai
stata.
SIPARIO
ATTO SECONDO
A casa di Rina. Tutta la stanza cosparsa di indumenti
intimi e altri, scarpe comprese, di Rina e Tino.
SCENA I
Mina e Pina
MINA. Permesso ... siete arrivati?
PINA. Permesso ... ma ... ma ...
MINA. Che cosa successo, Pina? (Guardandosi in giro).
PINA. La fine del mondo?
MINA. Per essere tornati dal
viaggio di nozze, sono tornati.
PINA. E lo si vede anche molto
bene. (Prende i mutandoni di lei).
MINA. (Prende i mutandoni di lui).
PINA. Mina, pensi anche tu quello
che penso io?
MINA. Tu che pensi?
PINA. Quello che pensi tu.
MINA. Anchio penso quello che
pensi tu.
PINA. Bene. Tutte e due allora
pensiamo la stesa cosa.
MINA. Certo che se per non ci
diciamo cosa pensiamo non sapremo mai se pensiamo la stessa cosa.
PINA. Vero. Tu che cosa pensi?
MINA. Io penso che potevano
bastare quindici giorni di viaggio di nozze per ...
PINA. Proprio quello che pensavo
io. Come non invidio la Rina. Che bontempo andarsene
a letto soli soletti.
MINA. E io sono daccordo. Che
pace, sdraiata in quel grande letto tutto per me a guardare il mio telefim preferito: Miami Vice (si pronuncia esatto).
PINA. Non conosco quel telefilm.
Io invece adoro Miami Vice (si pronuncia
come si legge). Bellissimo! Comunque, tornando a noi, mio marito non si
mai comportato cos. Invece questo Tino ... povera Rina.
MINA. Povera Rina! Povera Rina! E
se fosse invece contenta? I quindici giorni del viaggio di nozze non sono
serviti a farle passare la voglia. Che vuoi che ti dica?!
PINA. Non avrei mai pensato che la
Rina fosse cos fuochista.
MINA. Pina, si dice fuocosa e non fuochista.
PINA. Sempre di fuoco si tratta.
MINA. Spero che il viaggio di
nozze sia stato di loro gradimento.
PINA. (Al pubblico) dovete sapere che il viaggio di nozze glielo abbiamo
regalato noi due.
MINA. Si, stato il nostro regalo
per la nostra migliore amica.
PINA. Allinizio avevamo pensato
di regalar loro un viaggio alle Sei Ascelle (si
pronuncia come scritto) per quando ci hanno riferito che in quel posto
il caldo era eccessivo, e dato che noi conosciamo quanto il caldo sia
fastidioso per Rina a causa delle vampate, abbiamo cambiato idea.
MINA. E cos ci siamo spostate su
altre isole, le Maurizio. (Si pronuncia
come scritto).
PINA. Si, al Maurizio Costanzo! Ma
Mina, cosa dici?! Mauritius! (Si
pronuncia come scritto).
MINA. Scusa Pina, io di nomi
stranieri non ci capisco molto. Fortuna tu sei ferrata su questo.
PINA. Lo so. Per mandarli alle
Mauritius ci sarebbe costato parecchio per due persone.
MINA. E noi furbe che abbiamo
fatto? Abbiamo prenotato il viaggio solo per la nostra Rina.
PINA. Per lei non voleva partire
da sola e cos siamo state costrette a cambiare di nuovo meta. A volte io la
Rina non la capisco.
MINA. La nostra amica un p strana. E comunque, avevamo pensato allora di mandarli
alle Bananas.
PINA. Se azzeccasse un nome! Mina,
si dice Baiamas e non Bananas!
ComՏ sveglia mia sorella non sveglio nessuno!
MINA. Ma anche alle Baiamas ... sei proprio sicura che si dica cos?
PINA. Certissimamente! Io so tutto
a memoria lAtlantico Geografico.
MINA. Ma anche per il viaggio alle
Baiamas, bisognava lasciarci un occhio della testa. E
capite bene, che io e la Pina gi ci vediamo poco, e perci non era il caso di
perderci un occhio.
PINA. A quel punto abbiamo pensato
di mandarli in un posto vicino.
MINA. A Pansalm.
(Corretto si dice Marsa Alam ma si
sbaglia di proposito).
PINA. Macch
Pansalm dEgitto! Non si pronuncia cos!
MINA. Sar ma Pansa ... qualcosa
... si trova in Egitto sai?
PINA. Ammettiamo pure che si trovi
in Egitto per si pronuncia Panesalam! Cosa faresti
senza di me, tu?
MINA. Sarei... figlia unica!
PINA. E comunque anche Panesalam non poteva andare bene. A Rina il salame fa male,
quando ne mangia le vengono certi bozzoli.
MINA. (Guardandosi in giro) a quanto pare sembra non sia allergica a
tutti i tipi di salame.
PINA. E per tenerla corta ...
MINA. Si, dopo due ore.
PINA. Insomma, alla fine, abbiamo
regalato loro il viaggio di nozze a Rimini.
MINA. Rimini un bellissimo luogo
di mare, il caldo non opprimente e noi due ci siamo state dentro con il
prezzo.
PINA. E non una settimana ma
quindici giorni!
MINA. Per la Rina questo ed altro.
PINA. Questo e basta! Ora
andiamocene, verremo pi tardi quando saranno in piedi. Non che dormano ora
sintende. (Escono).
SCENA II
Rina
RINA. (Spia dallentrata di sinistra) se ne sono andate? (Entra) meno male. Ora posso ritirare
tutti gli indumenti. Sono tornata a casa due giornoo
fa dal viaggio e spero di trovare un p di pace. Non
potete immaginare la mia stanchezza! Il mio Tino mi ha sfiancata. Ma non per
il motivo che voi credete! Quindici giorni dinferno ho trascorso, altro che
viaggio di nozze! Appena arrivati a Rimini, ho dovuto portarlo in ospedale perche stava male e li lo hanno operato alla prostata.
Quindici gorni di ospedale, altro che viaggio di
nozze! Ho fatto linfermiera giorno e notte! (Guarda gli abiti che ha in mano) questi abiti!? Li abbiamo
sistemati di proposito per quelle due l! tutta una finzione! Non volevamo
che pensassero che non avessimo consumato! E penso che non consumeremo mai.
Conoscerete senzaltro le conseguenze di un intervento alla prostica.
Come la sfortuna perseguita me, non perseguita nessun altro. Con tutti gli
uomini sani che ci sono sulla faccia della terra, proprio uno scalcagnato mi
dovevo sposare?
TINO. (Spia dallentrata di sinistra) se ne sono andate?
RINA. Si, se ne sono andate.
TINO. (Entra) cosa si deve fare per non farsi scoprire! Rina, ora sistema
tutti quegli abiti.
RINA. Subito padrone.
TINO. Rina, non te lho ordinato
ma te lho solo chiesto con garbo. Non vorrei che entrasse qualcuno altro dopo
le tue amiche nasone e vedesse questo disordine.
RINA. Chi vuoi che arrivi a
questora?
TINO. Il mio padrone. Il mio nuovo
padrone. Lo sia che mi ha subito preso in simpatia e vuol venire a casa nostra
a mangiare pane col salame nostrano.
RINA. vero che il tuo lavoro ora
cambiato, non sei pi postino ma magazziniere.
TINO. Potevo usufruire dei giorni
di malattia per via dellintervento alla prostata e
invece ... (viene interrotto).
RINA. Senti prostica,
io ora vado a sistemare questi e il resto dellacasa. (Sta per uscire ma si ferma) ah, se
ritornassero, stai attento a quello che dici. Sai che hanno le antenne quelle. (Esce a sinistra).
TINO. Si, si, non preoccuparti. (Al pubblico) stavo dicendo che non ho
usufruito dei giorni di malattia per via delle sue amiche. Loro ci sono sempre.
Io ho sposato la Rina ma come se ne avessi sposato anche loro. Se quelle due
sapessero che la luna di miele non cՏ stata, lo andrebbero a dire a chiunque!
E cos niente malattia per via di questo ma anche perch avendo da poco
iniziato un nuovo lavoro, sarei partito col piede sbagliato. La paga di postino
non era un granch mentre quella di magazziniere un
p pi alta. Dipende anche dal fatto che il lavoro si
svolge sui tre turni. Il tutto di notte purtroppo non fa per me, ma almeno
porto a casa pi soldi. Ora poi che ho famiglia ... (indicando la parte sinistra dove da poco uscita Rina). Questa
notte ... non vi dico che notte ho trascorso! CՏ stato un incendio nel
magazzino a fianco di dove lavoro io! Che spavento! Pompieri e Crocerossae a tutto spiano. Erano rimaste imprigionate due
persone e dovevate sentire che urla! Spero non si sia successo nulla di grave.
SCENA III
Tino, Mina e Pina
MINA. (Entra da destra) permesso ...
PINA. Siete svegli?
TINO. Guarda chi c'? Chi non
muore si rivede. (Fra s)
ah gi che devo parlare con accento in bolognese.
MINA. Tino, tutto bene?
PINA. Anche la Rina tutto bene?
TINO. (Parlando con l'accento bolognese. SI PUO ANCHE FARNE A MENO E
PARLARE IL PROPRIO DIALETTO) s s,
tutto a posto. E dato che tutto come deve essere, potete anche andarvene
fuori dai pie... ehm volevo dire a casa vostra.
MINA. Come mai tutta questa
fretta? Ma la Rina dov'?
TINO. di l.
PINA. Perch
parli cos?
MINA. Che sia a causa di una
malattia?
TINO. Malattia? Nessuna malattia!
Sia io che la Rina non siamo stati malati a Rimini. E nessuno dei due andato
all'ospedale. (Al pubblico con voce
normale) preferisco essere chiaro da subito.
PINA. Noi vogliamo solo sapere il
motivo per cui parli in quel modo.
TINO. In che modo?
MINA. (Da qui in avanti parler anche lei con accento bolognese. SI PUO
ANCHE FARNE A MENO E PARLARE IL PROPRIO DIALETTO) laccento con cui stai parlando.
PINA. (Da qui in avanti parler anche lei con accento bolognese. SI PUO
ANCHE FARNE A MENO E PARLARE IL PROPRIO DIALETTO) proprio cos.
TINO. Vorrei vedere voi dopo due
settimane trascorse a Rimini come parlereste.
MINA. E come non crederti! Da due
minuti sento parlare te, e parlo anchio romagnolo! Lo senti Pina il mio
romagnolo?
PINA. Eccome se lo sento, lo parlo
pure io.
MINA. Tino, non sembri molto
abbronzato dopo aver trascorso quindici giorni di mare.
TINO. (Si guarda) s, non sono abbronzato ... perch ...
PINA. Proprio per niente. Anzi,
sembri pi bianco di quando sei partito.
TINO. (Ricordandosi cosa dire) provate voi a starvene tutto il giorno
sotto l'ombrellone e vedere se il sole vi prende!
MINA. E no, a star sotto
l'ombrellone non si diventa scuri.
PINA. Non mi dirai che non hai mai
fatto un bagno nel mare?
MINA. Anche se poco, un p di colorino lo si prende semre
entrando in acqua.
TINO. Si, per io ... pero io ... (Pensa) io ho fatto il bagno ... con
l'ombrellone sopra di me.
PINA. E come avresti fatto a
nuotare e tenere in mano contemporaneamente l'ombrellone?
TINO. La Rina. La Rina mi teneva
ombrellone.
MINA. (Piano a Pina) Pina, la nostra amica si trasformata in una
"serva della gleba".
TINO. Ora se non vi dispiace
vorrei andare a riposare.
MINA. Non puoi andartene! Siamo
venute per un motivo e perci (Piano a
Mina) Pina, chiedigli come stata la prima notte.
PINA. (Piano a Mina) ti ho gi detto che non glielo avrei chiesto! Mi
vergogno. (A Tino) Tino, com' stata
la prima notte?
TINO. La prima notte?
MINA. (Piano a Tino) la Pina intendeva ... la prima notte.
TINO. Ah, la prima notte! Ho
terminato ora di mettere al corrente il pubblico della mia prima notte. (Al pubblico) non forse vero? Non me
la dimenticher per parecchio tempo.
PINA. (Incuriosita) perch?
MINA. (Incuriosita) cosa successo?
TINO. Fuoco e fiamme dappertutto.
MINA. Hai sentito Pina? Fuoco e
fiamme
PINA. Povera Rina.
TINO. E io l a morire dal caldo.
MINA. Pina, moriva dal caldo.
PINA. Povera Rina
TINO. E le urla che si sentivano?
MINA. Sentiva urlare.
PINA. Povera Rina.
TINO. Per non parlare dei pompieri
e delle ambulanze!
MINA. Pina, c'erano anche i
pompieri e le ambulanze.
PINA. Povera Rina
MINA. E la Rina? Cosa diceva la
Rina?
TINO. La Rina? Cosa c'entra la
Rina ora? Non c'era la Rina con me.
MINA. Ma come? E il fuoco e le
fiamme?
PINA. E il caldo e le urla?
TINO. E in ci che vi ho
raccontato cosa c'entra la Rina? La Rina era a casa che dormiva beata!
MINA. (A Pina piano. Preoccupata) Pina, non era con la Rina mentre faceva
quelle cose l, ma con un'altra!
PINA. Povera Rina!
TINO. Spero proprio che quei due
che urlavano ora stiano bene.
MINA. (A Pina piano. Preoccupata)
Pina, stava con due uomini!
PINA. Povera Rina! Per ora basta
Tino! Come hai potuto fare una cosa del genere alla Rina!?
TINO. Perch cosa avrei fatto?
MINA. Ma ti sei sentito?
TINO. (Al pubblico) secondo me queste due hanno bevuto. Ragazze se non vi
dispiace vado a riposare.
MINA. A riposare? E perch non sei al lavoro?
PINA. Sei ancora in licenza?
TINO. Ma se vi ho appena detto che
in fabbrica questa notte c' stato un incendio e che sono accorsi pompieri e
ambulanze e che hanno portato via due operai che urlavano come matti!? Ah, per
voi non lo sapete che non sono pi un postino ma che ora sono magazziniere in
una fabbrica. Faccio anche i turni. (Sbadiglia)
vi saluto. (Esce a sinistra).
MINA. Pina, parlava del lavoro e
non della Rina!
SCENA IV
Mina, Pina e Rina
RINA. (Entra in scena).
PINA. Comunque lo avevo immaginato
che la Rina non fosse cos fuocosa!
RINA. Io sono fuocosissima,
hai capito? E poi, perch parli in quel modo?
MINA. Il Tino ha iniziato a
parlare con questo accento e noi lo abbiamo seguito.
PINA. Perch
tu non parli romagnolo?
RINA. E perch dovrei parlarlo?
MINA Tino ha detto che a stare con
i romagnoli viene naturale parlare il loro dialetto.
RINA. (Parla anche lei il romagnolo) certo che cos. Io per ho fatto
anche in fretta a riparlare il dialetto bergamasco.
PINA. un problema se parlo
anch'io il bergamasco?
MINA. Anch'io vorrei riparlare il
mio dialetto.
RINA. (Tutte smettono di parlare romagnolo) si certo, non ci sono poblemi. Pina, cosa stavi dicendo prima? Stavi dicendo che
io non sono fuocosa?
PINA. Io ho detto questo? Avrai
capito male!
MINA. Rina hai capito male! La
Pina ha detto che sei talmente fuocosa, ma tanto fuocosa che solo a starti vicino ne sentiamo il calore.
RINA. Cos va gi meglio.
PINA. Raccontaci come andato il
viaggio di nozze. Avete avuto buon tempo?
RINA. Altro che buon tempo!
Abbiamo girato, abbiamo preso il sole, abbiamo fatto il bagno, insomma, non ci
siamo mai fermati un attimo! (Al
pubblico, triste) all'ospedale mi chiamavano "l'infermiera in
bianco".
MINA. (Ascoltando Rina) come? Sei andata all'ospedale?
RINA. All'ospedale?!
PINA. Ti abbiamo sentito dire al
pubblico qualcosa a proposito di ospedale e bianco.
RINA. Avete capito male, molto
male. Io ho solo detto al pubblico che in spiaggia ... c'era un'infermiera ...
vestita di bianco!
MINA. In spiaggia uninfermiera?
PINA. A me sembra molto strano.
MINA. (A Pina piano) Pina, ho sentito molto bene, ha detto qualcosa a
proposito di l'ospedale. (A Rina con fare
indagatorio) e com'era questa infermiera?
RINA. Era vestita con un grembiule
bianco.
PINA. Sicura che fosse bianco e
non rosso come le bagnine di Baiucc?
RINA. Ecco ... ecco ... scusate,
ma in viaggio di nozze io non ho avuto il tempo di guardare la divisa di
uninfermiera. Chiedetemi invece dei nei sul corpo del Tino che quelli ormai li
ho imparati a memoria! (Al pubblico fa
segno come per dire: quando mai!). Comunque quel grembiule era bianco ma
pi bianco che non si pu. Era esattamente come questo fazzoletto. (Estrae il fazzoletto dalla tasca).
Questo fazzoletto, rosso o bianco?
MINA. (A denti stretti) non parlare di fazzoletti Rina!
PINA. (Triste) Mina, Rina ho perso
il mio fazzoletto bianco.
RINA. Il fazzoletto?
MINA. Siamo nei guai ora. La Pina
ha sognato di essere in Russia e di aver perso l, il fazzoletto bianco che il
suo povero marito le aveva regalato. Non lo trova pi a casa e si fissata che
lha perso in Russia nel sogno. da quindici giorni che mi sta facendo
impazzire perch lo vuole andare a riprendere. In
Russia ma nel sogno.
SCENA V
Mina, Pina, Rina e Tino
TINO. (Entra da sinistra).
PINA. Voi dovete aiutarmi a
trovare il fazzoletto che ho perso in Russia.
TINO. Tu sei andata in Russia?
RINA. Perch
sei gi in piedi Tino?
TINO. State facendo tanto di quel
rumore che vi si sente persino in Russia.
PINA. (Si siede) voi dovete farmi tornare in Russia.
TINO. Qui c' qualcosa che non mi
torna. Quella l, andata in Russia? Ma quando mai?! Secondo me ha solo
sognato.
MINA. Esatto! Si sognata davvero
di essere andata in Russia e di aver perso l il fazzolettino che le stato
regalato dal marito e che ora non trova pi in casa.
PINA. Devo addormentarmi e sognare
di essere in Russia e trovare il mio bel fazzoletto.
TINO. (Al pubblico) e come pu riportare a casa un fazzoletto da un
sogno?
PINA. Io sono sicura di riuscirci.
TINO. E allora va a casa tua a
dormire.
PINA. E no a casa mia non riesco a
sognare di essere in Russia e nemmeno a casa della Mina. Rina un problema se
provo a sognare qui da te?
TINO. A casa nostra!
RINA. Si certo Tino, ormai casa
nostra. (Al pubblico) s, ma
l'intestazione solo mia.
TINO. Siamo appena tornati dal
viaggio di nozze e abbiamo altro a cui pensare!
PINA. Io invece non riesco che
pensare alla perdita troppo dolorosa del mio fazzolettino.
TINO. Cosa centra ora il tuo
fazzolettino? Non ha senso.
MINA. Non ha proprio tutti i torti
il Tino. Penso sia pi corretto parlare del loro viaggio di nozze.
RINA. No-no, io dico che dobbiamo
aiutare la Pina ad addormentarsi per fare in modo che si ritrovi in Russia.
Quel benedetto fazzolettino una perdita importantissima.
TINO. Rina, almeno tu!
RINA. (Piano a Tino) Tino, se ricominciano a parlare del viaggio di
nozze, per noi un guaio. Lo sai che non devono sapere della nostra avventura
in ospedale!
TINO. (Piano a Rina) vero ma ... ma ... per pensandoci bene non hai
tutti i torti. Dobbiamo parlare daltro, altrimenti sono capaci di estorcerci
la verit.
PINA. ancora lunga la
confessione? Ora, inizio ad
addormentarmi.
RINA. (Fingendo) Tino, non esagerare, sono amiche mie. (Ironica) e non dimentichiamoci che ci
hanno regalato un bel viaggio di nozze che noi abbiamo trascorso in ospeda ... al mare di Rimini.
PINA. Io sono pronta. (Chiude le occhi).
QUALCHE SECONDO DI SILENZIO.
TINO NON E CONTENTO.
TUTTI GUARDANO PINA NELLA SPERANZA CHE SI ADDORMENTI IN FRETTA. PINA SEMPRE
CON GLI OCCHI CHIUSI SI APPOGGERA PRIMA A DESTRA E POI A SINISTRA.
PINA. Non riesco ad addormentarmi.
Non potresti aiutarmi?
TINO. (A Rina piano) Rina, pi forte di me, non le sopporto. (A Pina) Pina, per favore vai a casa tua
a dormire. Anzi, facciamo che ognuno va a casa propria a dormire? (Al pubblico) cos ci liberiamo di tutti
i problemi.
MINA. Ti ricordo che se la Pina si
fissa su una cosa nessuno riesce pi a smuoverla.
TINO. S ma questa casa mia e
perci ...
RINA. ... e perci la Pina dorme
qui. (Piano a Tino) anche noi ormai
possiamo solo che "dormire".
PINA. Ho difficolt ad
addormentarmi. Mi potreste cantare una canzone?
TINO. Una canzone? Io dico che tu
non capisci proprio niente.
RINA. La Pina amica mia e perci
lei capisce tutto ci che capisco io. Daccordo?
MINA. Brava Rina, non farti
mettere sotto i piedi.
PINA. (Con gli occhi chiusi) allora, questa canzoncina arriva?
MINA. Voi seguitemi. Fa la nanna coscina di pollo ...
MINA. RINA. Fa la nanna coscina di pollo ...
TINO. (Al pubblico) pi che un pollo questa sembra un pavone!
RINA. Tino, non non usare certe espressioni con la mia amica.
PINA. (Con occhi chiusi) allora questa ninna-nanna?
MINA. RINA. TINO. Fa la nanna coscina di pollo, fa la nanna coscina
di pollo, fa la nanna coscina di pollo ...
SILENZIO. TUTTI GUARDANO PINA E SPERANO CHE SI SIA
ADDORMENTATA.
PINA. (Apre gli occhi) la canzoncina non ha fatto effetto!
TINO. Pina qui vicino, c' un bel
ricovero. Sono sicuro che li potrai trovare un posto libero dove poterti
addormentare e cos sognare tutto quello che vuoi.
MINA. Mia sorella non si muove da
qua.
RINA. La Pina, deve trovare il
fazzolettino del suo povero marito in Russia in questa casa!
PINA. Grazie Rina. E come si fa
ora?
MINA. Ho trovato! Per
addormentarsi non si dice che si devono contare le pecore?
RINA. E come facciamo a contare le
pecore se qui non ce ne sono?
TINO. (Al pubblico) ho sposato una cima. S, di rapa per.
PINA. Vuoi che vada fino in
montagna a contare le pecore vero?
MINA. Dobbiamo solo contare le
pecore una ad una. Capito?
RINA. S, s, io ho capito. Pina
ora chiudi gli occhi che inizio io. Allora, una pecora si chiama Giuditta.
Un'altra pecora si chiama Paola. Un'altra pecora si chiama
MINA. Rina, cosa stai facendo?
RINA. Sto contando le pecore per
la Pina.
TINO. Come volevasi dimostrare: a
stare con le pecore si impara ... a belare per niente.
MINA. Non in questo modo che si
contano le pecore.
RINA. No?
MINA. No. Ascoltatemi: una pecora,
due pecore, tre pecore, quattro pecore
RINA. Solo cos? Senza chiamarle
per nome?
PINA. Rina come possiamo chiamarle
per nome senza il cognome?
MINA. Ora contiamole tutti
insieme.
MINA. RINA. TINO. Una pecora, due
pecore, tre pecore, quattro pecore, cinque pecore, sei pecore, sette pecore ...
MINA, TINO E RINA COMINCIANO AD ADDORMENTARSI MENTRE PINA
NO
MINA. RINA. TINO. (Vanno pianissimo fino allultimo per poi
smettere perch si sono addormentati) otto
pecore, nove pecore, dieci pecore ... (Smettono
perch i tre dormono).
PINA. (Apre gli occhi) perch vi siete fermati?
Proseguite! Non vedete che sono sveglia?
MINA. RINA. TINO. (Si svegliamo allistante e si
stiracchiano).
MINA. Pina non dormi?
PINA. No. Le pecore a me non fanno
nessun effetto!
TINO. (Al pubblico) quella l? Nemmeno con una puntura di cianuro si
addormenterebbe.
RINA. Tino, smetti. Ti ripeto sono
mie amiche e perci vanno trattate bene.
MINA. Rina, perch
sei tanto gentile?
PINA. Mina, taci prima che ricordi
il periodo in cui volevamo portarle via il suo Tino!
TINO. Voi facevate i conti senza
loste. E ora loste c'!
PINA. Senti oste dei miei stivali,
io sono ancora sveglia. (Triste)
riuscir a trovare il fazzolettino del mio povero marito? come se fosse morto
due volte.
MINA. Anche tu per Pina! Non
potevi sognare di essere a Brusa? Perch proprio in Russia? un conto sognare
di essere a Brusa e altro essere in Russia. La Russia pi lontanoa ed normale che ci voglia pi tempo per
addormentarsi.
PINA. Mina ai sogni non si
comanda.
RINA. Il rosario! Pina, dobbiamo
recitare il rosario.
PINA. Va bene, proviamo anche con
il rosario.
TINO. No no, il rosario in casa
mia no.
MINA. E perch il rosario no?
TINO. Il rosario no perch in
ospedale abbiamo recitato rosari giorno e notte per trascorrere il tempo!
MINA. PINA. In ospedale?
RINA. (Sta inventando) si ... in ospedale quando ... il Tino ... svolgeva
il servizio militare. Vero Tino?
TINO. S s, quando facevo il
militare sono stato in ospedale.
PINA. Tu hai svolto il servizio
militare?
TINO. Si certo. Ti ricordo che io
ho servito la patria. Ed ora servo la mia Rinuncia. Non vero amoretto mio?
RINA. S, proprio cos. (Si gira dall'altra parte dove non la sente
nessuno) bianco, bianco, bianco! Non ho avuto nemmeno quella soddisfazione!
MINA. Bianco? Perch
hai detto "bianco"?
TINO. (Affrettandosi) perch oggi abbiamo mangiato la pasta in bianco.
PINA. Ragazze, dovete farmi
addormentare.
MINA. Vero. Senza rosario che
facciamo ora?
RINA. Le tabelline! Diciamo le
tabelline!
MINA. Le tabelline?
RINA. Ma s, le tabelline! Tre per
uno tre, tre per due sei, insomma le tabelline.
TINO. Le tabelline per
addormentarsi? Questa una novit.
PINA. Va bene, vada per le
tabelline. Chi incomincia?
MINA. Io. Dieci per uno dieci,
dieci per due venti, dieci per tre trenta ...
RINA. Mina, perch
sei partita dalla tabellina del dieci e cio dalla fine?
PINA. Infatti, come posso
addormentarmi se parti dalla fine!? Cos posso solo che svegliarmi!
MINA. Vi devo confessare che nelle
tabelline non sono molto forte.
TINO. Fosse solo nelle tabelline
che non forte
MINA. Cosa vorresti dire?
RINA. Nulla. Non ascoltarlo. Oggi
non so che cosa abbia. sempre stato cos carino in ospedale ... (Correggendosi) in viaggio di nozze.
PINA. Uno per uno, uno per due due, proseguite o non dormir pi e se non dormo posso dire
addio al mio bel fazzolettino. Forza.
RINA. Uno per uno, uno per due due, uno per tre tre, uno per
quattro ...
MINA. Quattro! So anche questa
tabellina! Uno per cinque cinque, uno per sei sei, uno per sette sette, uno per
otto otto, uno per nove nove,
uno per dieci dieci. Sono troppo in gamba. Ora lascio
per che proseguiate voi.
RINA. Due per uno due, due per due
quattro, due per tre sei ...
PINA. Ragazze non funziona, sono ancora
sveglia, pi sveglia che mai.
TINO. Conosco io un rimedio per
far addormentare la Pina.
RINA. PINA. MINA. Quale?
TINO. Darti una bella mazzata in
testa.
RINA. Che ti succede oggi?!
TINO. Ascoltatemi bene. Pensateci
un attimo. Come si pu ritornare in un sogno gi fatto!? E per di pi voi
vorreste riportare dal sogno, alla realt, un fazzoletto! Voi siete proprio
fuori come un balcone.
PINA. E io ti dico che si pu
fare. gi successo in un film e perci si pu!
TINO. Tre matte. Sto parlando con
tre matte. Rina, io ti ho sposata perch ti voglio bene, ma non ho sposato
quelle due l! (Alle due) voi, fuori
da casa mia. E se volete ritornare, vietato raccontare stupidate.
RINA. Tino, smetti!
PINA. Rina, non lasciarti
calpestare altrimenti finita per te.
MINA. Iniziano cos e poi non sai
mai fin dove finiscono, stai attenta.
TINO. Rina, non darle retta, hanno
solo invidia di noi.
RINA. Tino, sono mie amiche da
sempre
TINO. Rina, deciditi o loro o me.
RINA. (Guarda le due) che cosa devo fare
PINA. Ricordati che noi ci saremo
sempre per te.
MINA. Lui non lo so, sai molto
bene che gil uomini muoiono tanto in fretta.
TINO. (Fa le corna) ti!
SUONA IL TELEFONO
RINA. (Risponde) pronto? Ah, buongiorno Come sta? Ho saputo che stato
in ospedale Sono contenta che ora riesca a camminare Come? Sta dicendo sul
serio? guardi che tutto sistemato S, e lha sostituito un suo collega
possibile che lei non ne sappia nulla?! Come Come? impossibile!
PINA. Che cosa successo?
MINA. Sembra sia qualcosa di
grosso. Ne sai qualcosa Tino?
TINO. No no, non so nulla.
RIMA. Le far sapere al pi presto
... va bene, grazie.
TINO. Chi era? Un tuo parente?
RINA. No, era il parroco
PIENA. MINA. TINA. Il parroco?
PINA. Ancora il parroco?
MINA. Quando telefona il parroco
c' sempre qualcosa che non va in questa casa! Ti ricordi Pina l'anno scorso?
PINA. E come se mi ricordo, il
Tino ci aveva fatto credere che si era fatto prete.
RINA. E quest'anno invece mi ha
fatto credere di essermi SPOSATA con lui! E invece non lo siamo mai stati!
PINA. MINA. Come?
TINO. Perch dici quelle cose
Rina?
RINA. Dico che il nostro
matrimonio non valevole! Il parroco mi ha detto che quel parroco che c'ha sposato
non esiste! Agli atti cՏ la firma del tuo amico postino, Lino Bonfanti!
RINCORRONO IL TINO
MINA. Ecco perch quel parroco mi
sembrava di averlo gi visto!
TINO. Ma no Rina, guarda che il
parroco si sbagliato.
RINA. Il parroco vero o
quell'imbroglione del tuo amico con la barba finta?
TINO. Il parroco vero.
PINA. Bugiardone!
Non credergli Rina!
RINA. Come hai potuto farmi una
cosa del genere!
SI FERMANO
TINO. L'ho fatto perch non vedevo
l'ora di sposarti! Il parroco era all'ospedale con la gamba ingessata e sapevo
che sarebbe stata una cosa molto lunga! Io volevo sposarti al pi presto!
MINA. (Preoccupata) Rina! Sei nel peccato! Hai consumato senza essere
sposata!
PINA. Rina! Il peccato pi grosso
che ci sia!
RINA. Macch
peccato! Nessun peccato! Io sono ancora signorina tale e quale a prima! Ho
trascorso tutto il viaggio di nozze all'ospedale perch questo citrullo stato
operato alla prostata!
PINA. La prostatica?
MINA. La prostica?
RINA. S. E ho fatto per quindici
giorni la sua infermiera! In bianco in tutto e per tutto.
TINO. Rina, non fare cos. Guarda
che io sono disposto a sposarti anche domani!
RINA. E io invece no!
RINCORRONO IL TINO
RINA. Io con te ho chiuso per
sempre!
MINA. Sei sempre il solito!
PINA. Sempre il solito
imbroglione!
RINA. Non farti pi vedere in casa
mia!
TINO. Vado e vado, e non torno pi
in questa casa di matte! (Esce).
RINA. S, vai e non tornare pi!
MINA. Pina, tu pensi che la storia
fra di loro finisca qui?
PINA. No. Sono sicutra
che proseguir nella prossima commedia. (Escono
tutti).
SIPARIO